La stupefacente promessa, Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 7.2.2015
Si è stupefatta di se stessa e stupefacendosi è annegata: parliamo di una delle tante promesse del premier Renzi il quale, come lo stupefatto Narciso dentro lo specchio del lago, rottamò le sue parole nel pelago dell’oblio Generalmente, da che ci ricordiamo, tutte le riforme della scuola hanno preso il nome dei vari ministri: da Gelmini a Casati, da Fioroni a Gentile (con le dovute differenze di caratura certamente), mentre da qualche annetto a questa parte, anche le semplici o più complesse presunzioni di riforma prendono il nome del nostro premier e tutto è riformato da Matteo. Viene quasi voglia di chiamarlo “Dux”, il grande Dux, ma nel Pd questa parola non è gradita, come il termine: “stalinista”, benchè lui tutto veda e dovunque provveda e se gli ricordano le promesse mancate “fa orecchie da mercante”, come quella di visitare le scuole coi professori, gli alunni, il personale, il dirigente. E lui ode “se non le cose che fanno per lui, cioè le cose che fanno a lui comodo per i suoi stessi affari”, esattamente come i mercanti e come il padre di fra Cristoforo che, da vecchio mercante truffaldino, non amava si parlasse di mercanzie a casa sua. Sarà forse per questo che ama intrattenersi con altri mercanti, venditori di uguali mercanzie: le mancate promesse; e sarà pure per questo che promette stupefacenti riforme, che però stupefanno per la semplice ragione che ha lo stupore stesso, che, stupefatto di se stesso, si guarda mentre annega dentro il lago, come Narciso.
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