BUONA SCUOLA

Precari, le opzioni del governo
Si stringe sul nodo assunzioni

Immissioni in ruolo scaglionate a partire da settembre e percorsi facilitati per i precari delle graduatorie di istituto: le ipotesi per la riforma in arrivo

di Valentina Santarpia, Il Corriere della Sera scuola 19.2.2015

Da una parte, l’assunzione dei 149 mila precari delle Graduatorie ad esaurimento, che potrebbe avvenire in due o più tranche. Dall’altra, il tentativo di dare un’opportunità anche ai supplenti delle graduatorie d’istituto, creando per loro condizioni agevolate per partecipare al prossimo concorso. Sembrano essere questi, a due giorni dall’evento organizzato dal premier Matteo Renzi per presentare la riforma della Buona scuola, i due punti intorno a cui stanno lavorando tecnici del Miur e deputati del Pd per mettere a punto i dettagli del testo. Dopo l’incontro con i sindacati, giudicato «deludente» perché privo di contenuti concreti, il decreto sta faticosamente prendendo forma, concentrandosi su quello che è universalmente considerato da tutti il nodo cruciale: le assunzioni, per le quali la legge di stabilità ha stanziato un miliardo.

L'opzione scaglioni
L’idea di non assumere in blocco tutti e 149 mila i precari in attesa nelle graduatorie ad esaurimento, ma suddividere l’immissione in ruolo in più blocchi scaglionati nel tempo è contenuta anche nella proposta di legge che i Cinque Stelle hanno appena presentato al ministro Stefania Giannini. E sembra che il ministro abbia confermato che questa è anche la sua linea: «Il piano di assunzioni dei 150 mila insegnanti, molto probabilmente non si esaurirà a settembre 2015, ma verrà spalmato negli anni successivi. Quindi, contrariamente a quanto sbandierato da Renzi nella presentazione della Buona Scuola, le Gae non saranno assorbite nell’anno scolastico 2015-2016», sostengono i parlamentari del Movimento 5 Stelle. In realtà la soluzione, per quanto rischi di deludere tutti quelli che speravano di prendere servizio dal 1° settembre, potrebbe avere la conseguenza positiva di diluire l’effetto impatto dell’arrivo dei precari nelle aule scolastiche, e dare il tempo ai dirigenti di organizzare meglio il coordinamento di tanta forza lavoro. Per accontentare chi lamenterebbe l’ingresso ritardato nel mondo della scuola, si potrebbe pensare ad un risarcimento economico per compensare gli stipendi mancati. Ma per ora resta solo un’ipotesi: il sottosegretario Davide Faraone chiosa: «Saranno assunti 150 mila precari entro settembre».

L'incognita dei precari da 36 mesi
L’altro aspetto su cui si concentrano gli sforzi politici è quello di inserire all’interno del piano i precari di serie B, ovvero quelli che non hanno mai vinto un concorso ma che pure hanno accumulato 36 mesi di lavoro nelle scuole, finendo nelle cosiddette graduatorie d’istituto. Da viale Trastevere si sa solo che entrerebbero 1.793 supplenti che hanno più di 36 mesi su posto vacante (come conseguenza del recepimento della sentenza della Corte di Giustizia europea). Ma in realtà, come sottolinea l’on.Francesca Puglisi, il Miur sta valutando «numericamente e giuridicamente» come far entrare nel piano di assunzioni quanti hanno acquisito diritti sul campo. Le voci su un concorso ad hoc dedicato a loro vengono smentite tutte, anche perché non possono esserci concorsi dedicati, ma prende piede un’altra ipotesi: quella di concedere loro un punteggio in più al prossimo concorso pubblico, in modo da creare una sorta di corsia preferenziale. «Una possibilità», sostiene Simona Flavia Malpezzi. Ma per ora, di definito, sembra non esserci nulla. Tranne gli appuntamenti: domenica 22, per un anno di governo Renzi, la convention all'Auditorium di via Palermo con tutti gli esempi virtuosi di Buona scuola, e il 27 febbraio il decreto d'urgenza, accompagnato da un disegno di legge delega, per dare finalmente il via alla riforma.