Revisione completa delle classi di concorso Silvana La Porta, La Tecnica della Scuola 9.2.2015
Sono due punti fermi della "risoluzione Santerini" che in questi giorni è all'esame della Commissione Cultura della Camera. Il voto dei deputati arriverà a breve.
Tra queste, la risoluzione dell’on. Milena Santerini, deputato del gruppo “Per l’Italia-Centro Democratico”, che approderà fra breve in 7ª commissione della Camera.
Per una migliore utilizzazione dei docenti la Santerini chiede di “operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell’organico superando le attuali rigidità”. Le assunzioni dovranno garantire la fine della devastante pratica dell’interruzione della continuità didattica: con il “modificare i tempi delle procedure preparatorie dell’anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità,nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività) prevedendo come obiettivo finale di conferire prima dell’estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell’anno scolastico”. Si insinua anche in questa risoluzione un pensiero quasi maligno: “La distribuzione di tale personale deve essere effettuata conseguentemente in base a criteri funzionali agli obiettivi di qualità del servizio scolastico e alle necessità delle singole scuole, affinché possano raggiungere gli esiti di efficacia formativa da loro stesse individuati, ponendo particolare attenzione alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio”. Cioè, detto in soldoni, i nuovi assunti dovrebbero rientrare in un piano di aggiustamento di situazioni problematiche e le scuole potrebbero esprimere gradimenti in ordine alle competenze dei docenti. Questa l’idea, ma da qui alla sua attuazione ne passa. Infine, la Santerini insiste sulla necessità di rendere più selettivo l’anno di prova, accompagnando “la formazione in ingresso del personale docente immesso in ruolo con una decisa innovazione dell’anno di prova, nel corso del quale accertare il possesso delle competenze di base dei docenti assunti, rilevandone crediti e debiti formativi in base ai quali prevedere la formazione ed eventuali possibilità di rinvio o recessione del contratto; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne (quali docenti universitari e/o dirigenti tecnici)”. Selezione del personale, lotta alla dispersione, efficacia formativa con i nuovi docenti. Dimenticando che tanto nuovi e in verde età, purtroppo e non per colpa loro, non sono più.
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