Cosa potrebbe succedere al docente
che si porta il registro a casa?

Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 25.2.2015

Il registro, cartaceo o elettronico, dovrebbe rimanere a scuola. Portarlo a casa per compilarlo o consultarlo non è prudente. I rischi sono notevoli-

In alcune scuole il registro cartaceo è ormai un ricordo lontano, infatti si utilizza solamente quello digitale. In altre scuole invece, continua stoicamente a resistere, ed in altre ancora esiste il regime del doppio registro, quello elettronico e quello cartaceo.

In ogni caso è utile sapere che i registri, qualsiasi essi siano, contengono dati sensibili e devono essere custoditi e compilati a scuola. Invece qualche docente ha l’abitudine di portarseli dietro fuori dalla scuola e persino a casa. È il caso di un docente sprovveduto e veramente ingenuo che in una riunione dipartimentale, quindi davanti a diverse decine di colleghi, è stato esortato dalla dirigente e dal capo dipartimento a prendere il registro per verificare l’allineamento del programma con la programmazione dipartimentale, in quanto non si ricordava a mente dove era arrivato con la trattazione dei moduli. Alla richiesta di consultare il registro, il docente ha dovuto ammettere di non possedere il registro perché usualmente lo tiene a casa, e lo porta a scuola soltanto la mattina.

A parte lo sbigottimento dei colleghi del dipartimento e il brusio dell’aula, sulla legittimità o meno di tale comportamento, bisogna essere informati su cosa potrebbe succedere se si porta il registro a casa. Infatti per i docenti che utilizzano il registro elettronico, è consigliabile che essi aggiornino in tempo reale, se c’è l’opportunità, il registro elettronico, evitando di portarsi a casa il registro cartaceo fornito dalla scuola o qualsiasi registro acquistato personalmente. In buona sostanza, se non si vuole incorrere in sanzioni penali, bisognerebbe evitare di portare a casa qualsiasi tipo di registro cartaceo.

In relazione a tali comportamenti c’è anche una recente sentenza emessa dalla V Sezione Penale della Corte di Cassazione, stiamo parlando della sentenza n.23237 del 4 giugno 2014, che stabilisce la possibilità di una condanna penale per il docente che porta a casa il registro o che di sua iniziativa ne crea uno personale tenendolo nella sua abitazione. Ecco cosa potrebbe capitare al docente che in dipartimento, davanti a testimoni, ed anche con l’ atteggiamento seccato di chi deve rendere conto della sua programmazione, ha dichiarato che è solito tenere il registro cartaceo a casa. Per la verità ci sono anche casi di docenti che utilizzano il registro elettronico a casa facendolo compilare ai figli o ai nipoti, di quale reato penale potrebbero essere incolpati costoro?