Nel decreto «Buona Scuola» ci sarà anche
il rafforzamento all’educazione alla cittadinanza

di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 6.2.2015

Il ministro, Stefania Giannini, conferma che nel decreto «Buona Scuola», atteso per fine febbraio, ci sarà un intervento per assegnare «all’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza una posizione più precisa all’interno dei programmi scolastici di tutte le scuole del nostro Paese». È una cosa «che ci è anche stata chiesta dal 95% di quei due milioni di cittadini che hanno partecipato alla consultazione» sulla riforma della scuola, ha spiegato Giannini, intervenendo ieri al ministero dell’Istruzione alla sottoscrizione di una carta di intenti per l’educazione alla legalità nelle scuole . Da quanto s’apprende, non sarà una “nuova materia”, resterà un insegnamento “trasversale”, che verrà rafforzato.

Oltre al diritto, inteso appunto come educazione alla cittadinanza, il decreto «Buona Scuola» conterrà anche il potenziamento di altre discipline: e cioè l’inglese, la storia dell’arte, la musica, l’economia, le competenze digitali.

Per il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, «è necessario uno scatto culturale» per cambiare l’approccio alla corruzione alla quale «andrebbe dedicata la stessa attenzione che si è dedicata alla mafia». Dopo aver ricordato che, dalla propria posizione “privilegiata”, la Direzione Nazionale Antimafia non si limita a contrastare le mafie ma le studia, il presidente della Dna, Franco Roberti, ha posto l’accento sull’importanza di agire sul piano culturale per contrastarle. Un aspetto ugualmente necessario anche nella lotta alla corruzione, «come ha ribadito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. Un discorso che - secondo Roberti - meriterebbe una riflessione approfondita in aula da parte di docenti e studenti».

«La lotta alla criminalità organizzata - ha ricordato il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli - passa attraverso la diffusione della cultura e del valore della legalità che vanno consolidati perché reprimere non è sufficiente. Va rafforzato anche il principio di eguaglianza sostanziale inteso - ha spiegato - come impegno per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l'effettiva uguaglianza tra tutti gli uomini».

La Carta d’Intenti vede per la prima volta la collaborazione di Miur, Anac, Dna e Anm e si tradurrà da subito in azioni concrete che, utilizzando anche i social media e piattaforme informatiche, coinvolgeranno migliaia di ragazzi e insegnanti in seminari, percorsi di formazione e progetti educativi. Il documento, che avrà validità triennale, stabilisce che le attività previste saranno realizzate nell’ambito dell’insegnamento interdisciplinare «Cittadinanza e Costituzione».