Alunni stranieri al 9%: di Francesca Milano, Il Sole 24 Ore 17.2.2015 Quanto sarà davvero “buona” la scuola del futuro dipenderà anche dall’integrazione linguistica e culturale degli studenti figli di migranti. A sottolineare l’importanza di questa tematica è stata, ieri, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che in occasione dell’inaugurazione della due giorni su “Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l’integrazione”, ha sottolineato come «la scuola è la base, la cornice ideale per diventare cittadini sostanziali. E noi stiamo andando in questa direzione». E ha annunciato che nella riforma delle classi di concorso (attesa nel disegno di legge delega che è atteso in Cdm venerdì prossimo insieme al decreto “Buona Scuola”) ne verrà creata una ad hoc sull’italiano come seconda lingua. Durante l’evento, che si è svolto ieri e prosegue anche oggi, è stata presentata una sintesi del volume “Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi” , in corso di pubblicazione e realizzato dal Miur in collaborazione con la Fondazione Ismu. I principali dati mostrano un aumento delle iscrizioni degli alunni stranieri arrivati a essere oltre 803mila, il 9% del totale. Il numero di questi studenti è quadruplicato dal 2001/2002 (erano 196.414, il 2,2% della popolazione scolastica complessiva) ad oggi. La loro presenza è in crescita nelle scuole superiori (22,7% nel 2013/2014 e nelle scuole non statali (10% degli alunni con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2013/2014 a fronte del 13,3% degli italiani). I nati in Italia sono ormai oltre la metà: il 51,7% (415.283) degli alunni stranieri, un sorpasso avvenuto nell’ultimo anno scolastico. Romeni, albanesi e marocchini: i gruppi più numerosi secondo un trend ormai consolidato. Gli istituti tecnici - nell’anno scolastico 2013/2014 - sono stati in cima alle preferenze di questi alunni. Ma è in aumento anche la scelta dei licei. La realtà multiculturale della scuola italiana viene presentata adottando tre chiavi di lettura: ricostruire le traiettorie scolastiche, formative e biografiche degli alunni stranieri e in particolare degli studenti di seconda generazione; indagare la condizione degli alunni con cittadinanza non italiana nella comparazione tra italiani e stranieri; analizzare le difficoltà e le disuguaglianze che ancora caratterizzano i percorsi scolastici ma considerando anche i successi nel percorso di apprendimento degli alunni stranieri. L’integrazione scolastica sarà il tredicesimo punto della “Buona scuola”. Lo ha sottolineato il ministro Giannini, assicurando che «arriveremo al Consiglio dei ministri al momento opportuno con un testo definitivo che, dopo la richiesta forte pervenuta dalla consultazione sulla Buona Scuola, accoglierà la forte richiesta emersa sull'importante tema dell'integrazione. Si tratta di un’integrazione linguistica e culturale degli alunni stranieri legata ai diversi contesti, con percorsi didattici differenziati tra alunni nati in Italia e non».
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