Scuola di vita

«A scuola si deve godere, non rompersi le ….»

di Carlotta De Leo, Il Corriere della Sera scuola 23.2.2015

«La scuola deve essere bellezza. È l’eros che muove le cose. A scuola non ci si deve ‘spallare’ (rompere le palle, in una traduzione più volgare, ndr) , non ci si deve annoiare e sentire il sapere lontano da sé». L’intervento dell’ex ministro dell’Istruzione, presidente del comitato per l’insegnamento della musica, Luigi Berlinguer, è uno tra i più applauditi ieri al convegno sulla Buona Scuola.

Berlinguer, infatti, ha centrato il punto chiave della didattica: la bellezza di trasmettere, la ricchezza nell’apprendere. Quello che Platone nei suoi dialoghi chiamava “eros“, l’amore appunto che lega gli uomini attraverso la conoscenza comune. La dialettica, per il filosofo, è quindi unione amorosa delle anime del maestro e dell’allievo nell’apprendere e nell’insegnare.

Al centro di una «scuola erotica» c’è sicuramento l’insegnamento delle arti.  «Una scuola senz’arte né parte perché l’arte non è considerata cultura, è una bestemmia. Su questo bisogna strillare» ha detto Berlinguer in uno dei passaggi più applauditi (standing ovation e un abbraccio dal premier Matteo Renzi). ” In particolare, ha aggiunto “la musica può cambiare la scuola” perchè è un linguaggio universale.

Ma attenzione: seppur evidenziando la bontà del progetto del governo, Berlinguer avverte che «senza investimenti sulla scuola l’Italia non andrà da nessuna parte».

E nella scuola delle mille riforme (spesso solo annunciate) e dei tagli linerari, dei precari a vita e delle classi pollaio,  il fascino spesso viene meno. E l’insegnare diventa un “mestiere come tanti”, una routine che annoia gli studenti. Ma soprattutto fallisce nel suo obiettivo principale: quello di crescere e far crescere.