L’incognita precari alla vigilia
del varo della Buona Scuola

 Tuttoscuola, 23.2.2015

Questa sarà la settimana cruciale per la Buona Scuola: presto conosceremo il contenuto del decreto legge e del disegno di legge di accompagnamento.

Il primo nodo da sciogliere è quello dei precari, per i quali l’iniziale previsione di svuotamento delle GAE con un piano di assunzione di circa 148 mila docenti si è complicata per una serie di ostacoli, primo tra tutti quello della sentenza della Corte di Giustizia europea.

Tra le voci degli ultimi giorni sembra trovare attenzione l’ipotesi dell’ex-ministro Fioroni (PD) per un piano di assunzioni diluito nel tempo (almeno due anni) che consideri non soltanto gli iscritti alle GAE (molti dei quali non insegnano e svolgono altri lavori) ma anche le migliaia di docenti abilitati di seconda fascia tuttora operativi nella scuola (78.500 secondo Fioroni).

Nell’incontro del 16 febbraio con il ministro Giannini i sindacati della scuola, forti della pronuncia della Corte europea, hanno proprio sostenuto la richiesta di stabilizzazione dei precari di II fascia, ma la Giannini, oltre a rimanere abbottonata sui contenuti del piano di assunzioni, non ha mostrato alcuna apertura verso la rivendicazione sindacale.

Dopo l’incontro, considerato fallimentare, i sindacati hanno partecipato il giorno dopo al sit-in dei precari davanti alla sede del Ministero in viale Trastevere a Roma per rendere visibile la loro richiesta con il forte sostegno dei precari interessati.

Ma, forse perché il sit-in si è tenuto nel pomeriggio o, piuttosto, perché i precari non credono a simili manifestazioni di sostegno o vorrebbero la solidarietà di tutta la categoria, l’iniziativa è stata poco più che simbolica, con una punta massima di quasi un centinaio di persone presenti (esponenti sindacali compresi) a protestare sulle scale del Miur.

Non è stato un buon segnale per i sindacati che, in vista delle elezioni per il rinnovo delle RSU della settimana prossima, puntano molto sul consenso dei precari ammessi per la prima volta al voto.