L’INDAGINE DI SKUOLA.NET

Il primo smartphone a 11-12 anni
E noi genitori sempre più impotenti

Il 95% dei ragazzi delle medie possiede un cellulare. Ma né le famiglie né la scuola riescono a difenderli da sexting e bullismo online

 Il Corriere della Sera scuola 10.2.2015

Sempre più connessi, per sempre più tempo e sempre più precocemente. È il ritratto dei teenager che emerge dall’indagine promossa dal Safer Internet Center Italiano in occasione del 12esimo Safer Internet Day (leggi il rapporto di Telefono Azzurro su minori e pornografia in Rete). La ricerca, che ha coinvolto complessivamente circa 8.000 studenti delle scuole secondarie attraverso il sito Skuola.net, ha evidenziato che solo 1 teenager su 10 si connette ad Internet quotidianamente per meno di un’ora. Tutti gli altri superano abbondantemente questo limite con a picchi superiori alle 5 ore al giorno per 1 su 6.

 

Genitori all’oscuro
Il primo smartphone arriva sempre più precocemente. Prima della fine delle medie, per intenderci. Fra i nati tra il 2002 e il 2004 la percentuale di quelli che hanno un telefono di ultima generazione è pari al 95%, mentre tra quelli classe ’96-‘98 era pari al 36,2%. In meno di un decennio i ragazzini sotto i 13 anni ai quali mamma e papà hanno comprato uno smartphone sono triplicati. Ma gli stessi genitori che glielo regalano confessano poi di non riuscire a tenere minimamente sotto controllo i propri figli: il 19% dei votanti dice di essere completamente all’oscuro di quello che fanno su Internet o sui social o di averne un’idea molto vaga (34%). Complessivamente il 97% dei teenager ne possiede uno.

 

Prof distratti
E se le famiglie sono impotenti, la scuola non fa abbastanza per educare i ragazzi a un uso consapevole delle nuove tecnologie e in particolar modo dei social network: la metà degli intervistati afferma che i prof non hanno mai fornito consigli o indicazioni su un uso corretto di Facebook, Twitter e simili. Eppure loro, i ragazzi, sarebbero più che disponibili. Secondo un recente sondaggio di Skuola.net, 2 studenti su 3 sarebbero favorevoli a corsi tematici per usare meglio i social. Dalla ricerca realizzata dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze emerge chiaramente che dove manca il confronto o la guida degli adulti di riferimento, aumenta la percentuale di ragazzi che hanno avuto esperienza di situazioni indesiderate online.

 

Ragazze più esposte
Le ragazze sono state prevalentemente vittima di messaggi, proposte o immagini indesiderate da parte degli adulti (40% contro il 32% dei maschi) mentre i ragazzi si sentono più esposti a siti, gruppi o persone che mettono in atto comportamenti illegali (22% contro il 16% delle femmine). Le differenze che si manifestano non sono legate solo al genere, ma anche all’età. I più piccoli, nella fascia tra gli 11 e i 13 anni, vorrebbero più protezione contro adulti malintenzionati e i ragazzi tra i 14 e i 16 anni chiedono invece di essere aiutati contro le prese in giro dei coetanei. Quest’ultima si conferma così la fascia più esposta al cyber-bullismo. I più grandi, tra i 17 e i 19 anni, si sentono invece più sicuri su questi temi. Alla redazione del questionario hanno partecipato anche altri membri del Consorzio del Safer Internet Center come Save the Children, Telefono Azzurro, l’Università di Roma «La Sapienza».