Riforma stipendi, il merito varrà il 70% dello stipendio. di Anselmo Penna, Orizzonte scuola 26.2.2015 Ad affermarlo il Ministro Giannni durante la trasmissione "Radio Anch'Io", "Grosso modo l'anzianità varrà il 30% degli aumenti stipendiali. La valutazione è uno dei cardini della riforma e non c'è occasione in cui non venga ricordato dai membri del Governo. La Giannini ha affermato quanto già sapevamo, che il sistema di scatti stipendiali proposto non sarà più soltanto legato al merito, come nel testo "La Buona scuola", ma sarà misto. Il 30% degli aumenti sarà legato all'anzianità, mentre il 70% al merito. Il Ministro, però, non ha specificato a Radio Anche'Io che in realtà ci sarà un tetto massimo di scatti per merito e che non tutti i docenti, anche se tutti ottimi docenti, potranno essere premiati. Insomma, con "La Buona scuola" si è avanzata una proposta chiaramente irricevibile, per poi proporre una "mediazione" che non lascia certo contenti i docenti, dato che la traduzione di tutto ciò sarà un abbassamento degli stipendi, sebbene il Ministro affermi: "Ma non è un modo per diminuire lo stipendio, ma per aumentarlo". E' giusto, insomma, mettere le mani avanti. Non sappiamo ancora come si articolerà esattamente la progressione di carriera, certo è che saranno mantenuti i crediti, che conteranno gli incarichi, la formazione, l'impegno e i risultati didattici. Difficile ipotizzare gli effettivi aumenti prevedibili. Se le cose rimarranno così come sono scritte nel testo "La Buona scuola", è ipotizzabile che su 60 euro promesse ogni tre anni di premio per gli scatti sipendiali, ben 18 euro (il 30%) sarà per l'anzianità e 42 per il merito (solo per coloro che rientreranno nel tetto delle risorse disponibili) Ribadito anche il principio che farà del nucleo di valutazione l'elargitore del merito. Nucleo composto presieduto dal dirigente e del quale garantirà il processo di trasparenza per l'assegnazione degli aumenti stipendiali.
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