Farmaci in classe,
verso un nuovo documento normativo
per regolare gli interventi
di Lorena Loiacono, Il Sole 24 Ore
26.2.2015
Farmaci e somministrazioni, per molti studenti si tratta di appuntamenti a cui non è possibile rinunciare neanche nell’orario scolastico. Sia per mantenere la continuità terapeutica, sia per gestire casi di emergenza. E allora la scuola deve provvedere ad organizzare gli interventi necessari per assicurare alle famiglie la giusta assistenza.
La procedura da seguire, per scuole e famiglie, è in corso di aggiornamento. Il Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola, costituito presso il Miur, ha preso atto che le raccomandazioni del 2005 non esauriscono tutta la gamma di situazioni da affrontare ad oggi e ha avviato la predisposizione di un nuovo documento normativo che regolamenti l’intera problematica che, ad oggi, riguarda migliaia di famiglie italiane. Nel 2013-2014 infatti sono state 5.816 le richieste di somministrazione di farmaci ad alunni con patologie croniche e 10.551 per emergenze, a rivelarlo è uno studio dell’Istat in collaborazione con il Miur.
Picco di richieste in Lombardia ed Emilia Romagna
L’analisi dell’Istituto nazionale di statistica rientra nell’ambito dei lavori del Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola e prende in esame le scuole primarie e secondarie di 1° grado, statali e non statali. Dall’indagine emerge che durante lo scorso anno hanno avuto almeno una richiesta di somministrazione il 15,20% delle scuole primarie, 2.053 istituti, e il 13,60 delle medie pari a 858 scuole. Le regioni con maggior richiesta sono state la Lombardia per le elementari con il 22,90% di casi e e l’Emilia Romagna per la scuola superiore di primo grado con il 24,60%. le percentuali più basse sono state registrate in Molise con il 2% di intervento alla primaria e in Calabria con 1,205 alle medie.
Come procedere alla richiesta di somministrazione
Le famiglie devono fare regolare domanda alle scuole, riportando anche l’autorizzazione medica in cui, eventualmente, sarà presente l’indicazione per l’autosomministrazione del farmaco. Procedura prevista anche per i ragazzi al di sotto dei 14 anni. Nella richiesta deve essere specificato a chiare lettere nome e cognome del ragazzo, nome del farmaco, dosi e periodicità della somministrazione. Preso atto della richiesta, la scuola stila un piano di intervento anche in collaborazione con la Asl in cui individuare le persone adatte ad intervenire. Sono previsti appositi verbali al momento della consegna alla scuola dei farmaci salvavita.
Chi somministra il farmaco della terapia? La maestra
Per quanto riguarda la scuola primaria, su un totale di 4.125 somministrazioni per la continuità terapeutica, in 702 casi il bambino provvede da solo (17%), in 776 casi è un familiare ad andare direttamente a scuola (18,80%) mentre il personale scolastico interviene in 2.170 casi (52,60%). La Asl ha provveduto per 281 somministrazioni (6,80%). Per il resto, le scuole non hanno specificato la procedura. Nelle scuole medie invece su 1.691 somministrazioni sono state 799 le autosomministrazioni (47,30%), 211 quelle affidate a un familiare (12,505) e 613 quelle affidate al personale scolastico (36,30). La Asl è intervenuta 74 volte (4,40%).
Il personale scolastico in prima linea
I dati, soprattutto nelle scuole elementari, mettono in risalto come nella maggior parte dei casi sia il personale della scuola ad aiutare il ragazzo nel portare avanti la terapia. Il personale può essere infatti formato per un servizio simile, si tratta del 32,22%, e può essere stato formato in precedenza, il 23,22%. Resta non formato alla somministrazione il 28,17% del personale interessato dall’indagine Istat.
Intervenire in emergenza, si può
Se per la continuità terapeutica la famiglia può accordarsi con la scuola, la prassi cambia di fronte all’emergenza. Si tratta di quei casi in cui l’intervento e la somministrazione del farmaco non sono previsti o almeno non sono continuativi. Nel 2013-2014 sono state 7.316 le somministrazioni in emergenza alla primaria e 3.235 alle medie. Anche in questo caso il personale scolastico è stato in prima linea, intervenendo nel 63,105 dei casi alle elementari e nel 57% alla secondaria di primo grado. Il 41,41% del personale è formato per intervenire in emergenza, il 28,90% era stato formato in precedenza e resta un 29,69% che non può intervenire, perché non è preparato per farlo.
Sos per diabete, epilessia e asma
A richiedere una procedura di emergenza nelle scuole elementari, con tanto di chiamata al 118, sono soprattutto eventi improvvisi di malattie, a cui fa riferimento l’indagine Istat, come l’epilessia con il 41,72%, l’asma con il 23,18% e il diabete con il 5,63%. Stessa situazione alle medie con 34,49% di casi per epilessia, 26,90% per asma e 5,06% per diabete.
Chiedere aiuto alle Asl
La stragrande maggioranza delle scuole che hanno attivato protocolli specifici per la somministrazione di farmaci si è rivolta alle asl: su 2.737 scuole, 2.034 si avvalgono di accordi con l’azienda sanitaria di riferimento. Piccole quote si avvalgono invece di intese con comuni e province, uffici scolastici territoriali e cooperative.