Si vuole il Preside-Sindaco? Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 1.2.2015 Si parla tanto di consegnare maggiori poteri di autonomia ai dirigenti scolastici, che, secondo il parere diffuso della quasi totalità degli insegnanti, ne hanno molti già adesso. Se da una parte il rendere completamente autonoma la gestione amministrativa e legislativa della scuola, potrebbe favorire una maggiore efficacia organizzativa ed un servizio di qualità, dall’altra si teme invece, un eccesso di discrezionalità dirigenziale, l’abbattimento delle barriere contrattuali e normative, ed anche il rischio, nelle situazioni più estreme, di derive dirigistiche che andrebbero a confliggere con il diritto e la tutela del lavoratore. Attualmente all’interno delle scuole il potere discrezionale dei dirigenti è notevole. Con l’introduzione del decreto legge 150/2009 di Brunetta, si sono ridotti notevolmente gli spazi concertativi, e il dirigente è sempre più autonomo nelle decisioni. Il blocco dei contratti sta contribuendo a destrutturare sempre di più il vecchio contratto del 2006 e le azioni legislative stanno preparando la super autonomia scolastica e la nuova figura del Preside-Sindaco. Questa nuova figura è stata più volte introdotta, nei discorsi che il sottosegretario al Miur Davide Faraone fa quando è invitato in una scuola. Quali poteri avrà il Preside-Sindaco? Questo non è dato saperlo con esattezza, ma sarà il personaggio chiave per decidere la carriera dei docenti e potrà stabilire a suo piacimento come utilizzare gli insegnanti nell’organico funzionale. D’altronde come fa il sindaco con gli assessori della sua giunta. Ma allora se si vuole creare realmente questa figura, che diventerebbe un vero e proprio “Deus ex machina” della scuola, bisogna che sia una figura altamente formata, soprattutto nella conoscenza normativa e contrattuale, e cosa non secondaria deve essere eletta da tutti i lavoratori della scuola, per un mandato temporale limitato. Se si vuole il Preside-Sindaco, questo deve essere eletto, e se del caso, anche sfiduciato. Proprio come avviene per il sindaco di un Comune, che viene eletto dai suoi cittadini e se non ha la maggioranza non può governare. Gli attuali dirigenti scolastici, assunti per concorso, potranno dirigere le reti di scuola, mentre i Presidi-Sindaci potrebbero dirigere, con il consenso collegiale, le singole istituzioni scolastiche. In questa maniera si restituirebbe potere democratico al collegio dei docenti, che ormai è totalmente succube delle decisioni dirigenziali. In sostanza la scuola della super autonomia potrebbe funzionare, se si fosse in grado di trovare quei pesi e quei contrappesi, capaci di equilibrare il funzionamento di una macchina complessa. Altrimenti tutto sarà destinato al fallimento, così come è per adesso fallita l’attuale autonomia scolastica, e poi si va cercando il colpevole di questo fallimento. Additati i fannulloni, gli insegnanti incompetenti, i sindacati e l’egualitarismo demodé, come i primi colpevoli del fallimento dell'autonomia scolastica, chissà poi chi sarà individuato come il colpevole dei prossimi fallimenti della super autonomia. Speriamo solo che qualcuno ragioni per non continuare a fallire.
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