Il sistema duale di rito ambrosiano TuttoscuolaNews, n. 673 23.2.2015 La scorsa settimana la Regione Lombardia ha messo in cantiere una nuova legge in materia di istruzione, formazione e lavoro che integra le disposizioni di cui alle precedenti leggi regionali del 2006 e 2007. Il progetto di legge, intitolato “Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Lombardia”, è stato predisposto e presentato alla Giunta dall’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Valentina Aprea. La caratteristica saliente del progetto è quella di puntare sulla lotta alla disoccupazione giovanile attraverso “una forte alleanza scuola-mondo del lavoro”, come ha sottolineato l’assessore, e “lo sviluppo di un sistema duale che permetta un’alternanza di apprendimento in aula ed in azienda in una logica programmatoria curriculare condivisa sia nei percorsi di istruzione sia nei percorsi di istruzione e formazione professionale”. Saranno perciò privilegiati, nella programmazione regionale dell’offerta del sistema educativo, “i percorsi maggiormente rispondenti alle richieste più strategiche e qualitative del sistema produttivo”. È una scelta molto determinata quella della Regione Lombardia, che si spiega alla luce della forte (e spesso insoddisfatta) domanda di competenze tecniche espressa dal tuttora ricco e vitale tessuto economico e imprenditoriale di questa Regione. Perciò, sottolinea Aprea, saranno rafforzati gli elementi di ‘dualità’ del sistema formativo “anche attraverso la previsione di un’annualità in apprendistato per un numero significativo di studenti per il conseguimento delle qualifiche e dei diplomi professionali e la promozione di modalità di apprendimento in alternanza e apprendistato anche nei percorsi di istruzione del secondo ciclo, in particolare nell’ambito delle reti stabili tra soggetti del sistema educativo e sistema economico”. La Lombardia è la Regione, tra quelle italiane, che meglio si presta a realizzare percorsi in alternanza con caratteristiche che avvicinano il sistema formativo italiano (che muove da una lunga tradizione scuolacentrica) a quello tedesco (dove il baricentro è nell’impresa, non nella scuola). Una prospettiva che riscuote l’interesse delle famiglie, visto che in Lombardia le domande di iscrizione agli istituti tecnici e professionali e ai corsi regionali di IeFP, dove l’alternanza facilita gli sbocchi lavorativi, sono nel complesso assai più numerose di quelle che si rivolgono ai licei, ben sopra delle medie nazionali.
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