LA SENTENZA IN CASSAZIONE

Liceo Darwin, condanne definitive
per il crollo che uccise Vito Scafidi

Il ragazzo, 17 anni, era uno studente del liceo Darwin di Rivoli: insieme a lui furono feriti altri 17 studenti, tra cui un ragazzo che è rimasto paralizzato

di Valentina Santarpia, Il Corriere della Sera scuola 3.2.2015

Era il 22 novembre del 2008 quando un soffitto crollò in un’aula di un liceo di Rivoli, in provincia di Torino. Un «banale» incidente costò la vita a Vito Scafidi, uno studente di 17 anni che aveva come unica «colpa» quella di trovarsi in quel posto proprio in quel momento. Altri diciassette ragazzi rimasero feriti; tra questi, Andrea Macrì, compagno di classe e amico di Vito, rimasto paralizzato.

A distanza di più di sei anni «Vito ha avuto giustizia», come ha detto la madre del ragazzo, Cingia Caggiano, in lacrime: la Cassazione ha confermato le sei condanne, tre a carico di funzionari della Provincia di Torino e tre per gli insegnanti, per il crollo del soffitto al liceo Darwin di Rivoli. La Corte ha rigettato i ricorsi presentati dai sei imputati confermando integralmente le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Torino il 28 ottobre 2013. Definitiva quindi la condanna dei funzionari della Provincia di Torino responsabili per l’edilizia scolastica Michele Del Mastro (4 anni), Sergio Moro (3 anni e 4 mesi) ed Enrico Marzilli (3 anni e 4 mesi), e dei tre insegnanti che si sono succeduti nel ruolo di responsabili per la sicurezza al liceo Darwin, Paolo Pieri (2 anni e 6 mesi), Diego Sigot (2 anni e 2 mesi), Fulvio Trucano (2 anni e 9 mesi).

Il processo
La vicenda riportò all’attenzione il problema della sicurezza degli edifici scolastici, sollevato con toni severi dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il procuratore Raffaele Guariniello aveva aperto un’inchiesta per omicidio e disastro colposo, ma il processo di primo grado, nel 2011, si concluse con una sola condanna, quella di Michele Del Mastro, funzionario della Provincia che seguì i lavori di manutenzione del liceo, e sei assoluzioni. Sentenza ribaltata il 18 ottobre 2013, quando la corte d’Appello di Torino dichiarò la responsabilità anche degli ingegneri della Provincia che avevano ricoperto il ruolo di responsabili dell’edilizia scolastica - Sergio Moro ed Enrico Marzilli, condannati a tre anni e quattro mesi, mentre per un terzo è stat confermata l’assoluzione - oltre che dei tre insegnanti che si erano succeduti negli anni quali responsabili della sicurezza nell’istituto: Paolo Pieri (due anni e sei mesi), Diego Sigot (due anni e due mesi) e Fulvio Trucano (due anni e due mesi). Per la corte piemontese l’incidente si poteva evitare: «Se di fronte al tempo di un quarto di secolo qui trascorso, dal 1984 al 2008, si fosse verificato lo stato di quel controsoffitto conoscibile, ispezionabile e monitorabile con il sovrastante vano tecnico, si sarebbero potute evidenziare, valutare e fronteggiare le sue gravi anomalie», si legge nelle motivazioni d’appello.

«L’ultimo gol di Vito»
«È una sentenza estremamente importante per il futuro - sottolinea Guariniello -. Al di là del fare giustizia, è di grande importanza perché pone un problema quanto mai drammatico, quello della sicurezza nelle scuole. Noi lo vediamo quasi ogni giorno nella nostra città e un po’ in tutto il Paese. Il problema deve essere affrontato in maniera adeguata e invece ancora oggi non lo è. Oltre al Darwin, ancora oggi ci sono molte tragedie sfiorate in scuole pubbliche e private».Commossa la madre: «Questa sentenza - dice commossa dopo la lettura in Aula - dice che quello che è successo non è stato colpa del vento, ma dell’uomo. Che ci sono delle responsabilità. E ora le cose cambieranno per l’edilizia scolastica di sicuro. E’ l’ultimo goal di Vito». In lacrime anche il papà: «Siamo contenti, per quanto lo si possa essere dopo avere perso il nostro Vito: oggi abbiamo avuto giustizia anche se sapevamo di avere già perso perché non possiamo riaverlo con noi». Per il papà di Vito «è una svolta, altrimenti ognuno avrebbe continuato a fare ciò che vuole. I giudici hanno ricordato Vito nel modo migliore. D’ora in poi sicuramente ci sarà più attenzione, si è stabilito che chi sbaglia paga».