Attenzione al Nucleo di Valutazione!!! Storia di una sanzione disciplinare (puntata 80) a cura di Piero Castello, La scuola delle 3 i, 9.2.2015
Basta essere Sardi? Per dire al collegio dei docenti ciò che si pensa, bisogna comunque aver pensato qualcosa ed essere amanti della propria dignità. La maestra Lucia di Siniscola (Nuoro) non è un’eroina, ha solo trovato un po’ di tempo per pensarci e magari un altro po’ per confrontarsi e discuterne con qualcuno. E poi si vuole bene e al Collegio difende il suo lavoro e la sua dignità.
Come sapete, “lorsignori” e signore governativi vogliono introdurre nelle scuole italiane la valutazione ed hanno iniziato un percorso per la cosiddetta autovalutazione d’Istituto che nelle LORO intenzioni (vedere a tale riguardo le Linee Guida sulla Buona Scuola di Renzi) avrà come approdo la precarizzazione selvaggia del lavoro, l’annullamento della libertà di insegnamento e la valutazione dei docenti. Ecco il suo intervento al Collegio dei Docenti del 21/01/2015 sul punto all’odg: SNV. Individuazione nucleo di valutazione. Il Nucleo di Valutazione non è previsto da nessuna legge; il DPR 80/13 e la Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014: imporrebbero alle scuole l’autovalutazione, ma non dicono assolutamente nulla su chi deve svolgerla. L’accenno non prescrittivo ai Nuclei viene fatto nella Circolare Ministeriale 47 del 21 ottobre 2014 («Le scuole si doteranno di un’unità di autovalutazione, costituita preferibilmente dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio Docenti»), considerato che le circolari non hanno nessun valore impositivo, (non sono leggi) si tratta semplicemente di consigli che l’amministrazione dà al suo interno e, quindi, la costituzione del nucleo di valutazione non è un obbligo, (per imporcelo dovrebbero modificare la legge sugli Organi Collegiali). Infatti, deve essere il Collegio Docenti a deliberarlo come si fa con le altre commissioni che possono o no essere costituite. In questo caso, si dovrebbero stimare il possesso delle adeguate competenze in ambito valutativo dei docenti che dovrebbero farne parte, perché i compiti che sono chiamati a svolgere i componenti di questo nucleo sono abbastanza definiti ed è necessaria competenza, responsabilità e molta abnegazione considerato che si tratta di un’enorme mole di lavoro. Per il momento, infatti, il compito principale di questo nucleo di valutazione è quello di compilare il documento in formato digitale predisposto dall’Invalsi chiamato Rapporto di AutoValutazione (RAV). In esso, attraverso precisi parametri, dovranno essere contenute: - tutte le informazioni relative al “contesto e alle risorse materiali” in termini di strutture scolastiche: edifici, aule, dotazioni tecnologiche e loro effettivo utilizzo; - le risorse professionali del personale della scuola; - le pratiche educative e didattiche: POF, progetti, curricoli verticali, piani di orientamento, di inclusione…; - gli esiti dei risultati scolastici rilevati dai risultati delle prove invalsi, ecc….; - inoltre, il RAV dovrà contenere anche la rilevazione delle “pratiche gestionali e organizzative” attraverso strumenti d’indagine quali questionari rivolti a dirigenti scolastici, docenti, personale, genitori e studenti. Tali strumenti per il momento possono essere predisposti dal Nucleo (ovviamente dovranno passare al vaglio del Collegio Docenti per l’eventuale approvazione in quanto anche il RAV deve poi essere approvato dal Collegio). Il Nucleo dovrà anche prendersi la responsabilità di fare un’attenta valutazione dei risultati di tutte queste attività. “Gli indicatori contribuiscono a supportare il gruppo di autovalutazione per l’espressione del giudizio su ciascuna delle aree in cui è articolato il Rapporto di Autovalutazione. L’espressione del giudizio non dovrebbe derivare dalla semplice lettura dei valori numerici forniti dagli indicatori, ma dall’interpretazione degli stessi e dalla riflessione che ne scaturisce. D’altra parte è necessario che i giudizi espressi siano esplicitamente motivati in modo da rendere chiaro il nesso con gli indicatori e i dati disponibili”. Infine, si devono indicare le priorità e i traguardi che la scuola si prefigge di realizzare attraverso l’azione di miglioramento: “la mission e vision della scuola…” come scrivono nelle varie normette e notarelle del MIUR. Tutto questo lavoro è necessario perché il fine ultimo del RAV è quello di istituire una graduatoria tra le scuole (infatti il RAV deve essere redatto anche dalle scuole private) affinché si crei una reale competizione tra scuole ed ognuna si precipiti a predisporre piani di miglioramento falsi o reali non ha importanza, di sicuro a costo zero per l’amministrazione. Li chiamano sistemi di qualità, in realtà sono pesanti strumenti di controllo e di indirizzo. Il fine ultimo di quest’azione, per noi che operiamo nella scuola è chiaro, non è certo la qualità ma eliminare completamente la libertà d’insegnamento e inquadrare tutti, docenti e alunni, all’interno di parametri precisi, definiti e …. misurabili (sic). È intuitivo per ognuna/o comprendere perché. Tuttavia i compiti del nucleo non si esauriscono in questo ma come ben sappiamo è chiamato ad un altro gravoso compito in termini di responsabilità e scomodo impegno, ed è quello previsto dalle linee guida del piano “La buona scuola” di Renzi, che prevede che la progressione di carriera dei docenti sia stabilita dal merito che essi conquistano attraverso i vari crediti: didattici, formativi e professionali e che andranno a costituire il portfolio di ciascuno. Testualmente il piano recita: “La progressione di carriera si articolerà in un riconoscimento ed in una valutazione delle competenze acquisite, e dell’attività svolta per il miglioramento della scuola. Il portfolio del docente è vagliato dal nucleo di valutazione interno di ogni scuola a cui parteciperà anche un membro esterno.” Si comprende, pertanto, perché siano richieste delle competenze specifiche per far parte di questa commissione. Ricordo che la data prevista per l’approvazione del piano è il 22 febbraio 2015. “Dulcis in fundo” tutto questo lavoro come verrà retribuito? Non sono previsti compensi specifici per il nucleo di valutazione, eventualmente andrebbe retribuito con i fondi del FIS come ogni altra commissione, a tal proposito sappiamo tutti quanto siano esigue le risorse del nostro FIS, considerato che dovrebbero essere retribuite anche le altre attività deliberate, è facile dedurre che il tutto dovrà essere fatto “gratis et amore Dei” o tolto ad altre attività certamente più importanti per la scuola. Per concludere si ricorda che i componenti del Nucleo di Valutazione, così come quelli di qualunque altra commissione o gruppo di lavoro della scuola, sono deliberati dal Collegio Docenti e i Dirigenti Scolastici non possono assolutamente nominarli unilateralmente. Alla fine della discussione il Collegio dei Docenti all’UNANIMITA’ NON ha approvato la costituzione/individuazione del “nucleo di valutazione”.
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