Ddl scuola: premio in busta paga
per i docenti meritevoli,
ma solo se lo vuole il DS

Il dirigente scolastico potrà premiare i docenti meritevoli,
in relazione a criteri personali, ma solo se di ruolo.

di Maria Francesca Massa, The Blasting News 7.4.2015

Criteri personali per la valutazione dei docenti meritevoli della sua scuola, ai quali andrà un 'premio in denaro' in busta paga. Sarà il Dirigente scolastico a stabilire quale insegnante merita di ottenere un incentivo per lo svolgimento della propria attività di insegnamento. È stabilito nel Ddl della scuola all'art. 1 comma 3 in materia di risorse economiche e gestione delle coperture finanziare all'interno delle istituzioni scolastiche. Dopo la possibilità di scegliere i docenti per la propria scuola scorrendo un albo nazionale, il dirigente scolastico assume sempre più potere, senza la regolarizzazione di parametri determinati e con possibilità di valutazione dal restante personale della scuola. Ci si dimentica però sempre dei docenti precari che operano nella scuola con contratti di supplenza breve, diventati 'gli esclusi'.

Ddl scuola: il DS gestirà il denaro per il 'merito'
In relazione al Ddl scuola, sarà il Dirigente scolastico a gestire le risorse finanziarie da destinare ai docenti meritevoli in relazione alla propria attività didattica. Non vi sono dei parametri precisi, in quanto all''art.1 comma 3 del decreto si legge solamente che la retribuzione accessoria (quell'aumento in busta paga) è da considerarsi valido esclusivamente per il personale di ruolo. Non spetterà dunque la personale docente con incarico di supplenza breve o annuale. Inoltre, sarà ildirigente scolastico a stabilire il merito dei docenti e a attribuire il 'premio in denaro' spettante, erogato ogni mese in busta paga: un piccolo aumento che andrà ad incentivare il miglioramento, la formazione personale di ogni insegnante nella propria classe di concorso.
Nel dettaglio, ogni istituzione scolastica avrà a disposizione una dotazione di 200 mln di euro all'anno destinati alla valorizzazione del ruolo dell'insegnante, al miglioramento delle attività didattiche, all'integrazione e inclusione degli studenti con problematiche nell'apprendimento e alla formazione. Le risorse economiche riservate a ogni scuola saranno gestite direttamente dal dirigente scolastico che le distribuirà in base al merito, seguendo parametri personali, in relazione al livello di miglioramento dei punti sopra elencati e direttamente collegati all'insegnamento e all'ottimizzazione delle risorse scuola-personale docente. Il Governo Renzi ha infatti stabilito nella Riforma della scuola di premiare i docenti meritevoli in relazione al proprio impegno nell'insegnamento, sopratutto nell'ambito dell'inclusione sociale (problema sempre più sentito per l'aumento dei Dsa, Bes, etc), senza però pensare agli insegnanti che ricoprono una cattedra vacante e non sono ancor stati immessi in ruolo.

Ddl scuola: premio solo ai docenti di ruolo
Il Ddl scuola esalta il ruolo del Ds ma non prende in considerazione il ruolo dei docenti precari con incarico a tempo determinato (annuale) e che si trovano a ricoprire un posto al momento vacante: anche questi, al pari dei docenti di ruolo, avrebbero diritto alla valutazione e se considerati meritevoli ottenere il bonus per il merito all'interno della scuola in cui insegnano, anche se solo per un anno. Nessuna assunzione, nessuna immissioni in ruolo, dunque nessun merito. Si attendono dunque delle ulteriori risposte dal Governo Renzi e dal Ministero della Pubblica Istruzione che in qualche modo si dovrà confrontare con la situazione odierna deidocenti precari che occupano un posto nella scuola con contratto a tempo determinato annuale o fino al termine delle attività didattiche.