Audizione/6. Il sovraffollamento delle classi Non ci solo solo "classi pollaio". Moltissime sono anche le classi sottodimensionate: nella scuola primaria, 4.401 classi hanno meno di 15 alunni. In quella dell’infanzia, 1.073 sezioni hanno meno di 18 bambini. Un riequilibrio favorirebbe la soluzione del problema delle classi sovraffollate Tuttoscuola, 8.4.2015 Con questa news completiamo la pubblicazione della relazione presentata da Tuttoscuola ai parlamentari delle Commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato in occasione dell’audizione sul Disegno di legge attuativo del piano ‘La Buona Scuola’. Nell'ordine sono state pubblicate le seguenti notizie: ‘Commento generale’, 'contributo dei privati al funzionamento delle scuole', 'proposte di soluzione per chi ha già 36 mesi di servizio', 'estensione di norme alle scuole paritarie' e 'Dispersione, un tema da approfondire nella delega?' L’eccessivo affollamento delle classi pregiudica spesso la qualità del servizio, compromettendo anche la personalizzazione degli interventi educativi e una efficace conduzione della classe. L’art. 2 del ddl di riforma, C. 2994, prevede che le istituzioni scolastiche, avvalendosi delle risorse dell’organico funzionale, possono decidere autonomamente di effettuare scelte organizzative corrispondenti ai propri bisogni educativi, tra cui la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe. Occorre precisare, tuttavia, che l’attuale affollamento delle classi con diffuse punte patologiche è la conseguenza di interventi legislativi che si sono succeduti nel corso degli anni con il solo obiettivo di ridurre la spesa pubblica. È il sistema, dunque, che ha generato questa patologia organizzativa. E non può che essere il sistema, e non le singole scuole, a porvi rimedio, operando una graduale normalizzazione del numero medio di alunni per classe che ha determinato tale disfunzione organizzativa. Occorre operare in due direzioni, eventualmente contestuali, per rendere funzionale la condizione didattico-organizzativa delle classi, in primis quelle della secondaria di II grado e della scuola dell’infanzia. Innanzitutto occorre imporre un riequilibrio territoriale operando sulle situazioni esistenti. Poiché infatti a fianco delle classi sovradimensionate coesistono spesso sul territorio classi sottodimensionate rispetto ai parametri fissati dal DPR 81/2009, occorre prima di tutto riequilibrare le situazioni che registrano limiti opposti di superaffollamento e sottodimensionamento. Riequilibri che non possono essere affidati alla singola istituzione, ma che, previa verifica, richiedono un’azione di sistema. Alcuni esempi per capire, attraverso dei dati che presentiamo oggi in esclusiva, in quanto derivanti da un lavoro certosino di raccolta e analisi di dati grezzi gestiti dal sistema informativo del Miur, ed elaborati da Tuttoscuola. Nelle scuole dell’infanzia vi sono 1.073 sezioni con un numero di bambini inferiore al minimo di 18 (senza contare altre 450 sezioni sottodimensionate da non computare per la presenza di bambini disabili). Quelle 1.073 possono ampiamente compensare le 313 sezioni con più di 29 bambini. In particolare la compensazione è possibile in Campania (190 sezioni sottodimensionate e 17 sovradimensionate), in Sicilia (162 e 40) e in Calabria (184 e 9). A questa prima azione deve seguire un intervento correttivo che, anche gradualmente, consenta di ridurre il numero massimo di alunni per classe. Poiché la questione ha implicazioni non solo organizzative e didattiche, ma anche finanziarie, è opportuno che si preveda un monitoraggio costante per assicurare il controllo e l’efficienza del sistema. Nell’occasione va risolto il contrasto normativo tra il decreto sulla sicurezza del 1992 e il DPR sulla organizzazione del servizio del 2009. Il primo (decreto del ministero degli Interni del 26 agosto 1992 che ha dettato Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica) prevede una presenza massima di 25 alunni per classe, mentre il secondo (DPR 81/2009 Norme per la riorganizzazione della rete scolastica) prevede valori quantitativi superiori (anche fino a 30 studenti per classe), diversi per i vari settori scolastici. A seconda del riferimento normativo, si registrano le situazioni fuori parametro di cui alle seguenti tabelle elaborate da Tuttoscuola e riferite alla situazione dell’anno scolastico in corso. In particolare sono quasi 19 mila (pari al 5%) le classi che non rispettano il limite fissato dal decreto sulla sicurezza per la prevenzione incendi del 1992. Nella scuola secondaria di II grado si arriva al 9,6% di classi fuori parametro (12,2% al Nord Ovest). Se si prende a riferimento quanto previsto dal DPR 81/2009, risultano sovradimensionate 1.828 classi, pari allo 0,5% del totale. Inoltre, sia nel primo caso (norme di prevenzione) sia nella proposta del Ddl vi sarebbe un carico sproporzionato di responsabilità personale del dirigente scolastico, con la differenza che tale responsabilizzazione aumenterebbe di molto se il testo del ddl divenisse legge nell’attuale formulazione: infatti fino ad oggi il dirigente scolastico si riferisce a dei parametri fissati dal centro (che possono arrivare appunto anche a 30 alunni per classe); con il ddl è la scuola (e quindi il dirigente scolastico) a valutare se ridurre o meno in numero: nel malaugurato caso di incidente, ci si chiederebbe perché il dirigente non abbia esercitato la facoltà di ridurre il numero di alunni per quella classe.
Classi sovradimensionate con riferimento
Elaborazione Tuttoscuola
Classi sovradimensionate con riferimento
Elaborazione Tuttoscuola |