Basta con i soli tradizionali corsi d'insegnamento, ora il Regno
Unito apre le porte della scuola a nuove e più allargate forme di
sapere. È solo un passo iniziale ma i fondi supplementari stanziati
dal ministro inglese dell'Istruzione Nicky Morgan segnano una
svolta: il primo mattone di una riforma del curriculum che offra ai
giovani, accanto alle nozioni di base, una cultura di senso moderno.
Le scuole saranno perciò incoraggiate finanziariamente a offrire
dibattiti, coaching sportivo, produzioni teatrali e lezioni di
musica, sia all'ora del pranzo sia nel dopo-scuola, puntando allo
sviluppo di attitudini come la «resilienza», la perseveranza e la
capacità di lavorare in team.
L'annuncio davanti a esponenti dell'impresa
e del non profit
Molte ricerche di ambito psicologico concordano sull'utilità di
dare, già in età scolare, elementi di quelle conoscenze che nel
mondo anglosassone vanno sotto il nome di «character-building».
L'accento è soprattutto posto sulla resilienza, che nel mondo dei
materiali indica la capacità di assorbire un urto senza rompersi.
Traslato nel mondo degli uomini e delle donne in carne e ossa, ciò
significa avere la fortuna di essere dotati per tempo degli
strumenti per affrontare i colpi negativi della vita. In questo
senso il Regno Unito ha fatto da battistrada nel mondo con
sperimentazioni di successo soprattutto nelle scuole private. È
anche per colmare il gap crescente con il settore pubblico che ieri
il ministro ha annunciato la decisione partecipando a una tavola
rotonda con figure chiave del mondo imprenditoriale e del non
profit. Per l'avvio pronto uno stanziamento ah hoc pari a 5 milioni
di sterline. «Il nostro piano è che i giovani escano dalla scuola
preparati per la vita moderna in Gran Bretagna. Ciò significa non
solo garantire che imparino le materie accademiche di base e le
nozioni, ma anche che vengano sviluppati i valori e le abilità per
avere successo nel mondo del lavoro, per andare avanti negli studi e
nella vita. Ecco perché voglio che tutti gli alunni abbiano
dimestichezza con il tipo di attività che accrescono il carattere e
le capacità di recupero, fuori e dentro le aule», ha spiegato Nicky
Morgan.
Tra i pionieri lo storico e biografo di
Blair Anthony Seldon
Secondo le anticipazioni del
Daily Mail le risorse saranno destinate principalmente alle
scuole in zone svantaggiate e bisognerà prevedere inoltre azioni di
«mentoring», pensate per aiutare i bambini nella transizione alla
vita adulta. «Se è dalla pratica dello sport che arrivano il lavoro
di squadra e la resilienza, se servono dedizione e perseveranza per
imparare uno strumento o la fiducia e l'estroversione si possono
trovare sul palco, con questi fondi ogni bambino avrà la possibilità
di ricevere una formazione più ampia ed equilibrata», ha aggiunto il
ministro. Per quanto non manchino esperienze del genere in giro per
il mondo e alcune nel nostro stesso Paese, il Regno Unito è senza
dubbio il cuore di questa rivoluzione. Esistono persino centri
universitari specializzati nella formazione dei docenti. In parecchi
casi l'introduzione di una vasta gamma di attività extra-scolastiche
è stata determinante per il successo di alcune scuole in precedenza
piazzate male nelle graduatorie nazionali. Tra i pionieri
dell'approccio orientato alla crescita personale ai valori un posto
di primo piano è occupato da Anthony Seldon. Storico, autore di
numerose e apprezzate biografie di Tony Blair (una in corso d'opera
riguarderà il premier David Cameron). A lui si deve il
Festival of education, un'iniziativa realizzata in
collaborazione con il Sunday Times che richiama ogni anno nei
dintorni di Londra una platea internazionale di esperti, docenti e
policy-maker.