“sQuola″ con la Q di Qualità

 di Aldo Domenico Ficara, ScuolaOggi 28.9.2014

In generale la maggior parte dei paesi industrializzati nel definire i fattori d'investimento e gli obiettivi strategici delle rispettive politiche economiche,  ha individuato nell'efficacia e nell'efficienza dei propri sistemi educativi gli elementi fondamentali per garantire livelli di formazione di alto e qualificato profilo.

Il tutto nella convinzione che una scuola di qualità possa assicurare competitività e sviluppo al sistema produttivo e promuovere l'educazione alla cittadinanza, nonché la crescita democratica delle proprie comunità. In particolare in Italia per sistema scolastico di qualità può essere citata la Rete Qualità, composta da migliaia di istituzioni scolastiche che hanno attivato il Progetto Qualità, nato da una lunga, consolidata e proficua collaborazione tra il Ministero dell'istruzione e Confindustria. Una collaborazione che si è espressa attraverso importanti iniziative, quali i quattro Protocolli d'Intesa, il Documento di Indirizzo dell'agosto del 1995, a firma dell'allora Ministro della Pubblica Istruzione Giancarlo Lombardi e le Linee guida per la diffusione della Qualità nella scuola del dicembre 2000. Tale Rete ha trovato applicazione in ambiti di rilevante interesse, intimamente connessi con l'offerta formativa e la qualità dei livelli di istruzione e di apprendimento, quali la valutazione, l'orientamento scolastico, gli stage, la formazione permanente continua, l'istruzione e formazione tecnica superiore, la formazione del personale della scuola e dei dirigenti dell'amministrazione centrale e periferica. Anche l’ultimo libro di Luigi Berlinguer “Ri-creazione. Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno″ nel suo titolo riporta  la tanto ambita scuola di qualità. Il libro infatti, sollecita una riflessione sul ruolo del sapere, della scuola e dell'idea di futuro per le nuove generazioni. Una scuola aperta a tutti, equa e inclusiva, che pone la centralità dell'apprendimento come condizione per riconoscere le diverse attitudini, per favorire creatività, ragionamento ed emozione, per coniugare pensare e fare, affinché ognuno possa partecipare come cittadino autonomo e responsabile a una democrazia più evoluta dentro la dimensione globale della contemporaneità. Anche in queste parole si profila il quadro di una scuola di qualità per tutti. Secondo i canoni dell'UNICEF, invece, per una “istruzione di buona qualità″ vi sono almeno cinque elementi non materiali che caratterizzano la qualità educativa in un sistema scolastico: 

  • l'esperienza personale degli alunni

  • l'ambiente scolastico

  • i contenuti dell'insegnamento

  • i processi cognitivi e formativi

  • i risultati dell'apprendimento

In teoria tutti buoni propositi che però possono scontrarsi con esigenze di bilanci finanziari nazionali, con ulteriori tagli imposti da politiche europee di recessione, con sensibilità didattico educative poco mature e per nulla lungimiranti. In altre parole si insegue il sogno di una scuola di qualità,  ma si potrebbe cadere  in una “sQuola″ con la Q di Qualità, dove la voluta imperfezione grammaticale  potrebbe diventare  il comune denominatore di politiche chiacchierate e realisticamente irrealizzabili per mancanza di adeguate risorse economiche.