Mila Spicola: "Ecco cosa penso del Piano Renzi"
Reginaldo Palermo, La
Tecnica della Scuola 24.9.2014
Nostra
intervista a Mila Spicola, insegnante, membro della direzione
nazionale del PD e responsabile scuola per i problemi della
dispersione scolastica.
Domanda:
Stipendi legati al “merito” e non solo all’anzianità
Pensa che sarà facile introdurre questa novità?
Risposta
Non credo che la difficoltà sia nell'introdurre o meno tali novità,
ma nella valutazione del metodo. Cosa si intende per merito nel caso
dei docenti e come valutarlo? Questa domanda nelle linee guida trova
una risposta un po' confusa. Comparando i sistemi d'istruzione,
quelli che "funzionano" peggio sono i sistemi dove si sono aggiunte
premialità legate al merito nella carriera dei docenti, i cosiddetti
sistemi hard accountability, specialmente quando si tratta di legare
lo stipendio ai livelli di rendimento nei test degli alunni.
Diverso il caso dei sistemi in cui la valutazione del merito è
all'ingresso predisponendo sistemi di formazione e selezione dei
docenti molto rigorosi e d'eccellenza. In Finlandia solo il 10% di
chi intraprende gli studi per diventare docente arriva in classe, in
modo da riservare alla "competizione" ambiti esterni alla scuola.
C'è da dire che in Finlandia il rimanente 90% di laureati che rimane
fuori dal percorso selettivo non alza le barricate per strada e
nessun sindacato gli tiene la mano nel farlo. E' come il concorso in
magistratura da noi.
Più tecnologia e più inglese già alla primaria: lei crede che
davvero con questa operazione si potrà migliorare la didattica?
Intanto l'inglese c'è già e intanto il 100% dei bambini ormai usa
uno strumento tecnologico. Sarebbe il caso di parlare non di
contenuti dunque ma di metodi e di obiettivi pedagogici e didattici.
Se si fa un lavoro serio sui metodi e sugli obiettivi pedagogici,
soprattutto per l'uso della tecnologia allora sì, si migliora. Se
invece è solo una questione di contenuti, cioè di "ora di lezione"
senza nessun mutamento di consapevolezza allora rimane tutto com'è,
se non peggiora.
Ribaltiamo tutti i nostri discorsi e iniziamo a parlare di bambini e
di bambine, di ragazzi e di ragazze? Cosa serve adesso a loro
piuttosto che a me, ecco quello che a me interesserebbe di più
discutere. Serve conoscenza tecnologica, certo, serve inglese,
certo, ma serve ancor più creatività, autonomia e pensiero critico e
quelle le coltivi facendoli pensare e accrescendo le capacità
cognitive non limitandole.
Domanda
Formazione in servizio dei docenti: obbligatoria o lasciata alla
consueta buona volontà dei singoli?
Risposta
Studio e conoscenza sono funzioni naturali dell'uomo, come diceva
già Dante. Un docente che non studia, non solo non è un docente, non
è un uomo. O una donna, visto che siam tutte donne. Non si tratta nè
di obbligo esterno nè di buona volontà. E' una funzione della
docenza. Per aiutare sempre meglio bambini e bambine in un mondo
impazzito.
Domanda
Renzi deve sostituire Reggi. Secondo lei quali qualità dovrebbe
avere il futuro nuovo sottosegretario?
Risposta
Quelle che servono per predisporre una scuola moderna ma profonda,
professionale ma viva, vicina al paese che vorremmo. Ho detto tutto
e non ho detto niente. Una persona umile, che studia, che ascolta e
che decide, creando dissensi necessari per risolvere problemi
interni ala scuola e rompere meccanismi malati. Non per risolvere
problemi esterni alla scuola, su tutti quelli economici e cercare
facili consensi esterni. Convincere il paese su alcune scelte che
sono tutte interne alla scuola e che nella scuola funzionano
diversamente che altrove, perchè è il paese che va convinto, mica la
politica o la scuola. Ma queste sono qualità che dovremmo avere
tutti: docenti, genitori, dirigenti.