Per l’offerta formativa pronti di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 29.9.2014 Il taglio dei fondi all’offerta formativa
Quest'anno le scuole riceveranno appena 19 milioni di euro per il
potenziamento dell'offerta formativa. Lo scorso anno questo
“tesoretto”, introdotto nel 1997 con la legge 440 per rafforzare
l'autonomia progettuale degli istituti, valeva 78 milioni. Nel 2012
circa 93 milioni, e così a ritroso fino all'anno di inizio delle
erogazioni dei fondi, il 1999, quando le risorse a disposizione
delle scuole toccavano addirittura quota 345,6 milioni di euro
(convertendo in euro la cifra originaria espressa in lire).
Praticamente nel giro di 16 anni il finanziamento alla legge 440 si
è di fatto prosciugato.
Una grave perdita per gli istituti visto che stiamo parlando di
risorse che vengono spese per far fronte ai diversi bisogni degli
alunni disabili, per la formazione dei docenti, per programmare
interventi contro l'abbandono e la dispersione scolastica, per
organizzare l'alternanza scuola-lavoro alle superiori. Quest'ultima
voce è, per così dire, emblematica della situazione: nel 2013 poteva
contare su 21 milioni, una cifra più o meno stabile nel tempo.
Quest'anno, invece, arriveranno appena 11 milioni (dei 19 milioni
totali) e con questi fondi si riuscirà a mala pena a coprire le ore
obbligatorie di alternanza negli istituti professionali. E nei
tecnici? A queste scuole, per ora, rimane solo la promessa contenuta
nel dossier «La Buona Scuola» di Matteo Renzi di un impegno del
governo a mettere sul piatto 100 milioni di euro l'anno per rendere
obbligatorie 200 ore di alternanza scuola-lavoro nell'ultimo
triennio (oggi sono circa 100 ore). Una promessa non da poco conto,
visto il livello attuale di soldi a disposizione degli istituti
(l'unica speranza sono le risorse in più che usciranno dalla
spending review e verranno inserite in legge di Stabilità). Ma come è stato possibile arrivare al quasi azzeramento della legge 440? Perchè negli anni i vari governi hanno sempre utilizzato questi soldi come un “pozzo di san Patrizio” a cui attingere. Diversi gli esempi. Nel 2010 mancavano le risorse per rifinanziare le missioni internazionali o serviva far recuperare ad Anas lo stop al caro pedaggi: si è “pescato” dalla legge 440. Dal 2013 a quest'anno c'è stato un calo di 59 milioni (da 78 a 19 milioni). Beh: 39 milioni sono stati utilizzati per recuperare le posizioni economiche Ata e altri 20 milioni sono serviti per affrontare il problema dei circa 11mila esuberi di addetti alle pulizie delle scuole (ex Lsu). Tutte motivazioni urgenti ma che hanno tolto risorse destinate agli alunni. «Un peccato - ha commentato Noemi Ranieri della Uil Scuola - perchè gli istituti avevano dimostrato di saper fare buon uso di questi fondi. È chiaro che ora parlare di autonomia e sostegno alla didattica ha sempre meno senso». |