Semestre europeo: le priorità dell’istruzione
Il 3
settembre scorso a Bruxelles il
Ministro Giannini ha presentato il Programma della Presidenza
italiana del Consiglio dell’Unione Europea alla Commissione Cultura
del Parlamento Europeo, illustrando le priorità nel settore della
formazione. Il Ministro ha sottolineato l’esigenza di investimenti
significativi nell’istruzione e nella ricerca.
Notizie della scuola
5.9.2014
Nel suo intervento il
Ministro ha sottolineato innanzi tutto la piena consapevolezza delle
responsabilità della Presidenza, responsabilità che discendono da
due circostanze speciali:
-
la coincidenza tra
l’avvio del Semestre e l’inizio della nuova programmazione
settennale sia dei Fondi Strutturali, sia del Programma
“Orizzonte 2020”: all’Italia è affidata la responsabilità e,
insieme, l’opportunità di farsi portavoce di alcune linee
strategiche nei settori dell’istruzione e della formazione che
potranno a loro volta costituire importanti priorità e
“parole-chiave” della nuova programmazione europea.
-
all’Italia spetta
la guida della transizione dalla vecchia alla nuova Commissione:
ciò significa seminare quello che si potrà raccogliere poi negli
anni del nuovo governo europeo.
Ha poi espresso la
convinzione che l’attuale quadro di crisi nel quale l’Europa si
trova possa essere superato solo con investimenti significativi
nell’istruzione e nella ricerca.
Quindi è passato alla
disamina delle priorità:
-
approfondire il
futuro ruolo dell’istruzione nell’agenda della crescita, con
particolare attenzione ai temi dell’occupazione giovanile,
dell’innovazione tecnologica, della formazione
tecnico-professionale - sia secondaria che post-secondaria
(universitaria e non) - e del rapporto scuola-lavoro
-
rilanciare il
dibattito sul “ruolo dell’istruzione nell’era digitale”
-
avviare un dialogo
su come il nuovo Programma Erasmus Plus possa essere meglio e
più efficacemente utilizzato per migliorare la cooperazione
internazionale tra le istituzioni per l’alta formazione e,
soprattutto, per rendere più diffusi - e possibilmente
“curriculari”, dunque obbligatori - i programmi di mobilità
studentesca
-
rafforzare la
dimensione internazionale della formazione dottorale
Infine ha proposto due
nuovi temi per future discussioni: il “benessere a scuola” e lo
studio della lingua straniera e della musica nella scuola
dell’infanzia.
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