misurare la scuola

A luglio arriva il selfie delle scuole

Al via l‘autovalutazione degli istituti statali e paritari: online risultati e proposte. Anche i i dirigenti scolastici dovranno dare conto degli obiettivi raggiunti (e di quelli mancati)

 Il Corriere della Sera scuola 19.9.2014

Con la pubblicazione della direttiva triennale firmata venerdì pomeriggio dal ministro dell’istruzione Stefania Giannini, parte la riforma Profumo sulla autovalutazione delle scuole. Il provvedimento licenziato ieri dal Miur fissa i tempi per compiere tutti i passaggi che porteranno alla pubblicazione nel luglio 2015 della pagelle delle scuole (di tutte le scuole: statali e paritarie) sul sito del Miur «Scuole in chiaro» e sul sito dei singoli istituti.

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La fotografia

Che cosa conterranno queste pagelle? Un giudizio complessivo, stilato dall’istituto stesso, delle caratteristiche della scuola: il tipo di alunni, il numero di prof e la composizione delle classi, tanto per cominciare. E poi i risultati ottenuti nelle diverse valutazioni a partire dall’Invalsi. Infine i punti di forza: le lingue insegnate, i progetti particolari per gli studenti e così via. E anche i punti di debolezza sui quali la scuola punta ad intervenire.

Niente voti alle scuole

La novità voluta da Profumo e attuata da Giannini consiste soprattutto nell’istituire un modello comparabile di valutazione: tutte le scuole dovranno rispondere alle stesse domande, dunque fornire una fotografia di se stesse che permetta ai genitori di scegliere la scuola dei propri figli in base a criteri trasparenti. Entro il mese di ottobre l’Invalsi preparerà e diffonderà in ogni scuola un format con gli indicatori comuni di valutazione. L’introduzione sarà graduale e assicurano dal ministero, i dati dell’Invalsi sulle rilevazioni degli apprendimenti non saranno diffusi, ma rientreranno nei criteri per la valutazione. Insomma niente voti ma un giudizio soppesato degli istituti e del loro lavoro.

La valutazione dei dirigenti scolastici

Entro dicembre l’Invalsi definirà anche gli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici. Questi indicatori saranno inseriti in un disegno generale di valutazione dei presidi su cui il ministero si confronterà con i sindacati e le associazioni di categoria. Particolare attenzione verrà riservata al piano di miglioramento messo in campo dalla scuola e all’effettivo raggiungimento dei risultati che il dirigente si era prefisso. I risultati raggiunti da ciascuna scuola rispetto agli obiettivi di miglioramento programmati saranno diffusi fra tre anni( alla fine dell’anno scolastico 2016-17). Naturalmente si terrà conto del contesto socio-economico in cui ciascun istituto è inserito (in modo, per esempio, da poter riconoscere i margini di miglioramento relativi di una scuola di periferia che parte sfavorita rispetto ad una del centro che pesca in un bacino economicamente e culturalmente più avvantaggiato).

La valutazione esterna

La pagella sarà «controllata», a partire dall’anno scolastico 2015/2016, dagli ispettori (che in realtà sono troppo pochi per poter valutare da soli un campione significativo) e da rilevazioni varie. Nuclei formati da ispettori ministeriali ed esperti del settore visiteranno ogni anno al massimo una scuola su dieci (per una valutazione a tappeto servirebbero molti più ispettori di quelli esistenti).