Assistente di lingua: una figura di Lorena Loiacono, Il Sole 24 Ore 30.9.2014
Il «bilinguismo come obiettivo irrinunciabile»: così il ministro
Giannini, in occasione della Giornata europea delle lingue al
Palazzo Vecchio di Firenze, ha annunciato l'avvio dell'insegnamento
in inglese di una disciplina non linguistica già a partire dal
secondo anno della scuola primaria. Viene inserita quindi la
modalità Clil anche tra i bambini di 7 anni che potranno studiare,
ad esempio, matematica in una lingua diversa dall’italiano con
l'intenzione di anticiparlo anche alla prima elementare. Insegnanti
permettendo, visto che la fattibilità del Clil resta in mano alle
possibilità linguistiche del docente. Lo stesso ministro ha infatti
sottolineato che «c'è la necessità di avere più docenti con una
preparazione specifica, molti hanno un certificato in lingua come
altra materia, ad esempio un professore che insegna fisica, ma ha C2
di inglese». Complice la scarsità di risorse, la figura degli
assistenti di lingua risulta infatti ancora poco diffusa nel nostro
sistema.
Come detto, il Clil - attivo negli ultimi tre anni del liceo
linguistico e al quinto anno di tutte le altre scuole superiori -
tenta anche lo sbarco alle elementari. Proprio in quelle classi
dove, con la riforma Gelmini, dal 2009 sono stati eliminati i
docenti specialistici di lingua straniera e l'insegnamento è stato
affidato al maestro unico. Ed allora, oggi, potrebbero trovare
sempre più spazio nelle aule italiane gli assistenti di lingua
straniera. Ogni anno infatti il Miur assegna a un numero limitato di
scuole, dalla primaria alle secondarie di secondo grado, la figura
dell'esperto di lingua straniera che affianca il docente di ruolo
nell'insegnamento della materia per 12 settimane. Si tratta
soprattutto di giovani studenti universitari o neolaureati che,
aderendo a un programma di scambio culturale internazionale, vengono
selezionati nel Paese di provenienza anche in base alla conoscenza
della lingua del Paese di destinazione.
Quest'anno il Miur ha messo a bando 240 posti di assistente di
lingua straniera in Italia suddivisi per diversa provenienza e
quindi per diverso insegnamento: 25 dall'Austria, 3 dalla comunità
francofona del Belgio, 105 dalla Francia, 6 dall'Irlanda, 52 dal
Regno Unito, 25 dalla Germania e 24 dalla Spagna. L'impegno
settimanale dell'assistente è di 12 ore ed è retributio con una
borsa di studio di 850 euro, che il Miur eroga direttamente alle
scuole assegnatarie. Per scegliere a quale scuola attribuire
l'assistente di lingua, tra le tante che ne fanno richiesta, il Miur
ha stilato dei criteri specifici tra cui, ovviamente, l'adozione del
metodo Clil oppure l'adesione al progetto Esabac per il doppio
diploma in lingua italiana e francese o la presenza della lingua
straniera nel Pof come materia extracurriculare. Si tratta quindi di
scuole che di base puntano sul bilinguismo: per richiedere
l'assistente, infatti, è necessario avere almeno 24 ore settimanali
di insegnamento curriculare della lingua per cui si fa domanda. Una
volta aggiudicata l'assegnazione, l'istituto sottoscrive una polizza
assicurativa all'assistente per le spese sanitarie e, se previsto,
fornisce mensa e alloggio o altre tipologie di benefit.
Per l'anno 2014-2015 la parte del leone la faranno gli esperti di lingua francese che arriveranno in Italia in 108, a seguire i 58 di lingua inglese, i 50 tedeschi e i 24 di lingua spagnola. La regione Lombardia ne riceverà 30 e la Campania 25, 23 andranno in Emilia Romagna, in Sicilia e nel Lazio, 20 in Piemonte e 17 in Toscana. E così a scendere, anche in base al numero delle istituzioni scolastiche sul territorio, fino alla regioni Molise e Basilicata con soli 2 assistenti a disposizione. Ovviamente anche gli studenti italiani hanno questa possibilità: per il 2014-2015 infatti partiranno 281 ragazzi: 30 andranno in Austria e 5 in Belgio per la lingua francese, 169 in Francia e 6 in Irlanda, 29 in Germania, 15 nel Regno Unito e 29 in Spagna. Nasce come uno scambio culturale ma, di fatto, potrebbe rappresentare un valido supporto all'annunciato raggiungimento del bilinguismo nella didattica. |