In Inghilterra scattano sanzioni
se i risultati non migliorano

di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 17.9.2014

L'autovalutazione delle scuole e poi il controllo esterno è il punto di riferimento di due modelli di valutazione degli istituti scolastici tra i più avanzati in Europa, quello inglese e olandese. Nel Regno unito, per esempio, il punto fondamentale è il piano di miglioramento della scuola: tanto che gli ispettori esterni si concentrano essenzialmente sugli istituti con maggiori carenze. Addirittura, sempre in Inghilterra, ha spiegato Giorgio Allulli, esperto di valutazione dei sistemi educativi, dopo le verifiche se non ci sono miglioramenti effettivi scattano le sanzioni che, nei casi limite, possono portare pure alla chiusura della scuola.

Stati uniti e Norvegia
In Inghilterra, ancora, ha evidenziato uno studio comparato sulla valutazione, curato dall'associazione TreeLLLe, è una realtà da 15 anni pure la valutazione dei professori, e aiuta a migliorare la qualità dell'insegnamento e l'apprendimento. Un terzo degli Stati americani pratica livelli salariali differenziati per i docenti, e stipendi più alti legati alle performance portano stabilità di organici e attirano anche i migliori laureati. In Norvegia ci sono linee guida per valutare i professori (approvate pure dagli studenti); e in quasi tutti i paesi europei esistono sistemi di valutazione di scuole e docenti.

Differenziazioni salariali
E in Italia? Dopo un percorso cominciato nel 2001 (e passato attraverso il «Libro Bianco» di Fioroni del 2007 e i decreti Brunetta e Gelmini del 2009 e 2010) nel marzo del 2012, su input dell'Europa, il governo Monti ha varato un sistema nazionale di valutazione (Dpr 80 del 2012), che fa perno sull'Invalsi (affiancato da Indire e ispettori ministeriali). Norme che ora stanno per essere sbloccate dalla direttiva sulla valutazione degli istituti scolastici in arrivo dal Miur; e oggi gli stipendi dei docenti italiani crescono solo per anzianità. A differenza invece di altri paesi, come l'Inghilterra: qui c'è una elevata autonomia delle scuole (assumono, valutano, licenziano i capi d'istituto e tutto il personale); c'è un forte obbligo di "render conto"; ogni professore riceve una valutazione scritta annua della propria attività basata su standard e obiettivi assegnati dal preside; e c'è una differenziazione delle retribuzioni.