L'autovalutazione delle scuole e poi il controllo esterno è il punto
di riferimento di due modelli di valutazione degli istituti
scolastici tra i più avanzati in Europa, quello inglese e olandese.
Nel Regno unito, per esempio, il punto fondamentale è il piano di
miglioramento della scuola: tanto che gli ispettori esterni si
concentrano essenzialmente sugli istituti con maggiori carenze.
Addirittura, sempre in Inghilterra, ha spiegato Giorgio Allulli,
esperto di valutazione dei sistemi educativi, dopo le verifiche se
non ci sono miglioramenti effettivi scattano le sanzioni che, nei
casi limite, possono portare pure alla chiusura della scuola.
Stati uniti e Norvegia
In Inghilterra, ancora, ha evidenziato uno studio comparato sulla
valutazione, curato dall'associazione TreeLLLe, è una realtà da 15
anni pure la valutazione dei professori, e aiuta a migliorare la
qualità dell'insegnamento e l'apprendimento. Un terzo degli Stati
americani pratica livelli salariali differenziati per i docenti, e
stipendi più alti legati alle performance portano stabilità di
organici e attirano anche i migliori laureati. In Norvegia ci sono
linee guida per valutare i professori (approvate pure dagli
studenti); e in quasi tutti i paesi europei esistono sistemi di
valutazione di scuole e docenti.
Differenziazioni salariali
E in Italia? Dopo un percorso cominciato nel 2001 (e passato
attraverso il «Libro Bianco» di Fioroni del 2007 e i decreti
Brunetta e Gelmini del 2009 e 2010) nel marzo del 2012, su input
dell'Europa, il governo Monti ha varato un sistema nazionale di
valutazione (Dpr 80 del 2012), che fa perno sull'Invalsi (affiancato
da Indire e ispettori ministeriali). Norme che ora stanno per essere
sbloccate dalla direttiva sulla valutazione degli istituti
scolastici in arrivo dal Miur; e oggi gli stipendi dei docenti
italiani crescono solo per anzianità. A differenza invece di altri
paesi, come l'Inghilterra: qui c'è una elevata autonomia delle
scuole (assumono, valutano, licenziano i capi d'istituto e tutto il
personale); c'è un forte obbligo di "render conto"; ogni professore
riceve una valutazione scritta annua della propria attività basata
su standard e obiettivi assegnati dal preside; e c'è una
differenziazione delle retribuzioni.