Le assunzioni saranno 50mila, non 150mila

Silvana La Porta, La Tecnica della Scuola 16.9.2014

Assunzioni scuola? Le cattedre realmente disponibili dovrebbero essere 50.000 e non 150.000. Noi forniamo tutti i numeri giusti, perché magari se li appunti anche Renzi. Così l’On. Elena Centemero commenta il via libera formale ad oltre 30 mila assunzioni nella scuola.

La ratifica, secondo la responsabile scuola di Forza Italia, ci rivela i numeri reali e veramente possibili delle assunzioni nella scuola, ossia delle assunzioni che hanno copertura finanziaria. Numeri senza dubbio ben diversi dalla stabilizzazione di quasi 150.000 precari promessi dal Governo Renzi nel documento “La Buona Scuola”.

E’ doveroso, dunque, fare alcune precisazioni, che mirano solo a fare chiarezza e a non creare illusioni nei lavoratori.

Il numero di "ingressi" autorizzato dal Consiglio dei Ministri, infatti, secondo FI, copre solo per il 65% quello dei posti vacanti ed è relativo solo al turn over.

In ogni caso rimangono ancora per quest’anno 10 mila posti da coprire, per i quali evidentemente non è possibile copertura finanziaria.

La conclusione, secondo la Centemero, è amara: allo stato attuale nella scuola è possibile coprire solo i posti dei docenti e del personale tecnico e amministrativo resi disponibili dai pensionamenti, cioè 30.000 - 40.000 posti non 150.000.

Fin dal Decreto scuola della Ministra Carrozza Forza Italia ha sempre chiesto, attraverso la presentazione di emendamenti, di coprire tutti i posti vacanti e disponibili nella scuola, eliminando così il valzer delle supplenze annuali, che vanno a scapito della continuità didattica e dunque della formazione degli studenti, ma avevano sempre avuto parere contrario perché per l’Economia non era possibile dare la copertura finanziaria.

Dunque le cattedre realmente disponibili per le assunzioni dovrebbero essere 50.000 e non 150.000.

Inoltre Forza Italia, nella sua proposta sulla scuola – il PATTO CON LA SCUOLA – già nel luglio del 2014 si è detta favorevole all’organico funzionale o dell’autonomia: si tratta di quegli insegnanti che dovrebbero essere assegnati in più alle scuole per svolgere attività aggiuntive, ampliare l’offerta formativa delle scuole e permettere ai nostri studenti di essere sostenuti se sono in difficoltà o per bisogni specifici.

L’organico funzionale viene definito dai Dirigenti Scolastici a secondo delle reali esigenze della singola scuola o delle scuole in rete, e non dal Governo a priori.

Ma anche per la creazione di tale organico il problema è sempre la copertura finanziaria. Vale la pena ricordare che nel Decreto Legge “Semplificazioni” del 2012, durante il Governo Monti, venne introdotto il principio dell’organico funzionale o dell’autonomia, ma anche in quel caso il MEF non diede l’autorizzazione per l’assunzione di 50.000 nuovi docenti: la Ragioneria dello Stato disse che non c’erano risorse e che le si sarebbe potute reperire solo con nuove tasse.

La Centemero sottolinea che nel documento “La Buona Scuola” dell’attuale Governo si leggono i seguenti numeri dell’organico dell’autonomia : 60.000 insegnanti per la scuola primaria e 20.000 per la scuola secondaria di I e II grado, per un totale di 80.000 docenti, dunque 30.000 in più rispetto a quelli richiesti nel 2012 e in più determinati dal Governo e non da chi è titolare dell’autonomia, ossia le scuole.

In sintesi un organico funzionale o dell’autonomia di 80.000 docenti è sovrastimato rispetto alle esigenze e, soprattutto se la sua funzione è sostenere l’autonomia delle singole scuole, non dovrebbe essere determinato dalle scuole o dalle reti di scuole invece che dal Ministero? Quali sono i reali calcoli? Dotare davvero le scuole di un organico funzionale per gli studenti oppure assumere i docenti precari?

Forza Italia dunque chiede con forza al Governo trasparenza, risorse e numeri certi.

Attraverso la mappatura di tutti i posti realmente vacanti e disponibili, regione per regione; l’indicazione da parte dei Dirigenti Scolastici, sulla base delle reali esigenze delle scuole, dei posti per l’organico funzionale o dell’autonomia; una mappatura nelle graduatorie ad esaurimento delle competenze e degli anni di servizio dei docenti, inseriti in queste ultime. E non da ultimo le risorse con cui verrà autorizzata la copertura dell’assunzione di circa 150.000 precari.

Nel frattempo sulla questione, con posizioni diverse, interviene anche Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera di FI, che si appunta sul problema dell’assunzione senza concorso: “Sappia Renzi che l'eventuale assunzione di altre 150mila persone, per di più senza concorso, sarebbe una follia, e una follia antimeritocratica. La situazione paradossale e' che non solo non c'e' la riforma della scuola; non solo si dà vita a una vaga consultazione, senza testi normativi su cui discutere; ma ciò che viene intanto messo sul tavolo della discussione e' una misura contraria ai principi di meritocrazia, e soprattutto, ancora una volta, orientata non al funzionamento della scuola e alla centralità dell'alunno, ma volta a promettere benefici a destra e a manca. Poi, naturalmente, per aggiungere beffa a danno, le promesse non saranno nemmeno mantenute''.

Insomma queste assunzioni non si possono o non s’han da fare.

Un’ultima notazione di carattere linguistico. Nel mattinale di FI si legge a gran titolo: Assunzioni scuola: verità o fumi negli occhi? Fumi?! Forse meglio fumo…ma, si sa, c’è talmente tanta confusione nel mondo dell’istruzione che la nebbia sale e tutto si confonde…