Scuola, un progetto low cost
riporta i ragazzi in classe

Save The Children lavora in Campania e in Calabria

Flavia Amabile, La Stampa 13.9.2914

ROMA
Barbara, Alessandro e Simone hanno 14 anni, tra due giorni si siederanno in un’aula di un istituto professionale di Napoli. È una notizia. Ogni anno in Italia 110 mila ragazzi abbandonano gli studi in anticipo. Gli ultimi dati Ocse resi noti tre giorni fa hanno lanciato l’allarme: la scuola ha sempre meno valore per gli adolescenti italiani. Circa uno su sette (14%) tra i 17enni abbandona la scuola contro una media Ocse del 10%.

Barbara, Alessandro e Simone no. Loro proseguiranno, convinti. Hanno preso parte ad un progetto di Save The Children avviato nel 2012 in 30 classi a Napoli, Scalea e Crotone coinvolgendo 2100 studenti della scuola primaria e di primo grado grazie al lavoro svolto in partenariato dall’associazione Libera e il finanziamento di Bulgari e della Fondazione con il Sud. «Purtroppo stiamo aumentando il nostro impegno in Italia oltre che nelle zone più difficili e povere del mondo perché anche qui la situazione sta assumendo toni drammatici», ammette Valerio Neri, direttore generale di Save The Children Italia.

Aumentano i ragazzi che abbandonano le scuole, per convincerli a restare si è scelto un metodo nuovo, battezzato «Fuoriclasse». «Si basa sulla collaborazione fra scuola e famiglia, sull’integrazione tra attività svolte in orario scolastico e in orario extrascolastico, la partecipazione diretta degli studenti anche in questioni pratiche come le prese a terra o l’elettricità», racconta Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa di Save The Children.  

«Partono molti progetti ma troppo spesso non si sa che fine facciano, se siano stati utili oppure no - spiega Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione -. Stavolta invece si cerca di valutare l’impatto».

La valutazione è stata affidata ad un soggetto esterno al progetto, la Fondazione Agnelli, per avere un risultato il più possibile oggettivo. È emerso che dopo due anni di lavoro nelle classi gli ingressi in ritardo alle lezioni si sono quasi dimezzati. Le assenze dei ragazzi delle medie sono calate di 11 giorni e anche il rendimento è migliorato del 4-6%. «Un risultato per nulla scontato - spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli - Inoltre è stato ottenuto spendendo 350 euro l’anno per ogni studente rispetto ai 5-600 degli interventi finora messi in campo». E, quindi, Barbara, Alessandro e Simone da lunedì torneranno a scuola sempre più convinti della necessità di studiare. L’obiettivo? Diventare guide turistiche e andare via dall’Italia. Anche loro.