Scuola, Renzi: "Riforma non del premier Presentato, con un messaggio online, il 'piano educativo'. Una campagna d'ascolto di due mesi e un anno per una 'rivoluzione' condivisa con studenti, insegnanti e famiglie. E ancora, 150mila assunzioni e nuovi investimenti la Repubblica scuola 3.9.2014 ROMA - Investimenti mirati e ragionati, stop al precariato e una 'campagna di ascolto', perché la riforma della scuola non sia un diktat calato dall'alto, ma un progetto condiviso, alla cui realizzazione sono chiamati a contribuire studenti, insegnanti e famiglie. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, presenta con un messaggio on line e un libro digitale da 136 pagine dal titolo "La buona scuola", il 'piano educativo' per cambiare la scuola e fa partire un altro countdown: due mesi di confronto e un anno per una 'rivoluzione'.
Dodici mesi
di tempo. Nessuna imposizione, dice il premier. "Vi
propongo una cosa diversa: abbiamo - sintetizza - un anno di tempo
per rivoluzionare la scuola e, soprattutto, per darle importanza
perché i poltici di solito quando parlano di scuola la mettono in
fondo al sacco, come una delle ultime ruote del carro. La scuola è
quella che resta, ma è la scuola il cuore di tutto", sottolinea
Renzi. "Se noi saremo in grado, nei prossimi 12 mesi, di ripensare a
come l'Italia investe sulla scuola, allora costruiremo la crescita
dei prossimi 20 anni, allora costruiremo un'occasione di bellezza
educativa per i nostri figli e anche per le famiglie che spesso
vedono nella scuola non più un luogo dove stare sicuri, ma un luogo
di preoccupazione" Precari e merito. Nuove assunzioni sì, ma anche più disponibilità da parte dei docenti ad essere valutati per premiare il merito. Il superamento del precariato è al centro della riforma, ma anche la meritocrazia deve riconquistare terreno: "Noi diciamo basta ai precari e alla supplentite, dobbiamo avere il coraggio di dire che si devono giudicare gli insegnanti e gli scatti devono essere sulla base del merito e non sulla base dell'anzianità", dice Renzi. Al primo punto della riforma c'è dunque, dice Renzi "un piano straordinario per assumere 150mila docenti a settembre 2015 e chiudere le graduatorie ad esaurimento".
Di ruolo
per concorso. Novità anche per l'entrata in ruolo:
"Dal 2016 si diventerà docenti di ruolo solo per concorso", prevede
la riforma della scuola varata dal governo Renzi. Ed entreranno così
"40mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 il 2019". |