Quota 96: la Ragioneria si presenta in Parlamento
per non far votare la legge

Il magistrato Imposinato parla in modo duro
contro Miur, esecutivo e funzionari della Ragioneria.

Francesca Casile, The Blasting News 1.9.2014

Un comportamento quanto mai antidemocratico e assurdo si è presentato a coloro che assistevano increduli in Parlamento, quando i funzionari della Ragioneria dello Stato si sono presentati in aula per bloccare l'emendamento alla legge che avrebbe risolto definitivamente con finale positivo l'annosa questione Quota 96. A dichiararlo non sono membri della scuola o coloro che da più parti sostengono la Quota 96 ma un magistrato Ferdinando Imposimato che dopo aver assistito ai fatti ha dichiarato "Ci sono i presupposti per far intervenire la Corte Costituzionale". Il magistrato è rimasto annichilito e ha dichiarato: "Mai nella mia esperienza parlamentare nel corso della discussione di una legge si è verificato che dei funzionari della Ragioneria dello Stato si presentassero per dire che non si può approvare una legge". Il giudice ha dichiarato che qualcuno li ha mandati lì, poi ha anche aggiunto che c'è un comportamento chiaro dell'esecutivo contro una risoluzione della questione a favore del pensionamento.

I 40mln mancanti per l'emendamento al Decreto Madia sono una difficoltà mentre per Impositano i soldi "per pensionare i giornalisti e per le missioni" sono stati trovati. Anzi ha dichiarato che a suo avviso c'è un comportamento creato ad hoc per ostacolare. La posizione di Imposimato è chiara, sta lottando fianco a fianco di precari e futuri pensionati per ottenere il risultato sperato. Sulla questione Quota 96 dice il magistrato è stato violato l'articolo 3 della Costituzione, che stabilisce il principio dell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge.

Intanto alla manifestazione indetta dal comitato civico Quota 96, hanno aderito in moltissimi, tutti uniti contro le politiche che stanno soffocando la scuola, mantenendo in servizio coloro che non ce la fanno più e ostacolando ormai da anni coloro che potrebbero entrare grazie al pensionamento. Il mondo della scuola di oggi è fatto di realtà sociali in difficoltà, i precari che ogni anno ricevono notizie false e illusorie e coloro che lavorano con classi pollaio e sovraccarichi di lavoro a causa di organici sottodimensionati. La scuola e i suoi componenti hanno pagato a caro prezzo e sulla propria pelle le scelte che dalla Gelmini in poi hanno ormai messo in ginocchio migliaia di docenti e ata.

Il Giudice Ferdinando Imposimato ha accusato MIUR e Governo Renzi di avere un progetto politico contrario alla scuola pubblica. Ha difeso i precari, dicendo che sono stati offesi, umiliati e vilipesi, dopo anni di onorato servizio. Denunce anche dal Dott. Vittorio Lodolo D'Oria nei confronti del MIUR, che non ha mai difeso i professionisti di cui si avvale, negando qualunque investimento per la professione e non attuando alcuna prevenzione per le malattie professionali. Non si comprende perché il sistema scolastico italiano, composto da un numero elevato di docenti in servizio che anno dopo anno crescono giovani scolarizzandoli, di impiegati che svolgono un servizio rapido e subitaneo nelle scuole italiane e di collaboratori scolastici accusati troppo spesso a torto di essere troppi e di non svolgere le loro mansioni (oggi peraltro di competenza di imprese di pulizia esterne) abbia dovuto pagare il debito dello Stato italiano, in buona percentuale non creato da nessuno di essi.


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