L’alfabetizzazione del nuovo millennio si fa in numeri binari:
1-0-0-1. Il linguaggio dei calcolatori, cioè, verrà prima di (o
insieme a) ortografia e tabelline. E i ragazzini non saranno più
solo fruitori passivi di tecnologia, ma impareranno a «ragionare»
come i computer. Anzi, a far ragionare i computer. Parte dunque
anche in Italia la sperimentazione appena decollata in Gran Bretagna
e Stati Uniti, che vede l’inserimento del coding - e cioè la
capacità di impartire istruzioni a un calcolatore -fin dal
curriculum delle primarie. A dare il la a un movimento diventato
davvero globale, è stata la campagna «Hour of Code», lanciata da
Code.org (fondazione no profit statunitense dedicata allo sviluppo
della formazione nella programmazione dei linguaggi informatici) per
la diffusione delle scienze informatiche.
Nel mondo
«Programma per il futuro» è la sponda italiana dell’iniziativa,
utilizzata da milioni di alunni negli Stati Uniti e apprezzata da
Barack Obama; entrata alle elementari, in Estonia, già da due anni;
partita in Inghilterra a inizio anno scolastico, con corsi
obbligatori di coding per tutti, dopo un anno di dibattiti e un paio
di sondaggi per sondare il livello di consapevolezza dei genitori in
merito ai nuovi programmi.
In Italia gli obiettivi sono per ora su scala ridotta: almeno una
lezione per ogni studente. Poco più di un assaggio. Si potrà fare
cioè un’ora di avviamento al pensiero computazionale: l’«ora di
Codice». E poi, eventualmente, un percorso più approfondito, di
dieci ore, da svolgere nel corso dell’anno scolastico. In tutti e
due i casi le lezioni si possono fruire sia on che off line, per non
penalizzare le scuole meno fornite di computer e connessione a
Internet.
Le lezioni
Alle scuole, spiega una circolare del Miur, saranno forniti una
serie di strumenti «semplici, divertenti e facilmente accessibili
per formare gli studenti ai concetti di base dell’informatica e del
pensiero computazionale». L’Italia - si legge - sarà uno dei primi
Paesi al mondo a sperimentare l’introduzione strutturale nei propri
istituti scolastici di questi contenuti «facendo della scuola una
leva di innovazione e sviluppo». I corsi sono promossi dal Miur in
collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per
l’Informatica (CINI), prevedono lezioni e informazioni messe a
disposizione sul sito www.programmailfuturo.it e la presenza di un
docente o di un volontario che agisce in coordinamento con il
Consorzio: alla fine del corso, verrà rilasciato agli alunni un
attestato di frequenza da parte del ministero.
Al passo con l’Europa
Un primo passo, che forse non servirà a crescere una generazione di
Steve Jobs, ma che dimostra la voglia di tenersi al passo con quelle
che sono le iniziative che vengono prese, a livello europeo, nel
campo dell’Istruzione, nel tentativo di risollevare lo stato
precario della scuola italiana. Il governo si auspica che almeno il
trenta per cento delle scuole italiane possano essere in grado di
aderire al progetto già a partire dall’anno scolastico 2014/2015 e
per incentivare la partecipazione garantisce che «i materiali
potranno essere utilizzati da docenti di qualunque materia; non
saranno necessarie particolari nozioni o abilità tecniche, proprio
per rendere questa esperienza accessibile a tutte le classi».
Il lancio in dicembre
Il lancio ufficiale sarà a dicembre, nella settimana che va dall’8 al 14, quando si celebrerà a livello mondiale l’Ora del Codice. Miur e Cini invitano per questo le scuole ad avviare in quel periodo le loro attività per poi procedere con il livello avanzato nelle settimane successive. Gli istituti che hanno già aderito negli anni scorsi alle iniziative del Piano della Scuola Digitale del Miur (Scuole 2.0 e Classi 2.0) saranno invitati a partecipare da subito ad una sperimentazione di messa a punto del progetto. Una sperimentazione aperta anche ad altri istituti interessati, che dovranno però candidarsi con un’iscrizione su Programmailfuturo.it (entro il 10 ottobre), in modo da partecipare insieme alle altre scuole alla Settimana Europea del Codice (all’11 al 17 ottobre 2014), un’iniziativa del Vice Presidente della Commissione Europea Neelie Kroes per favorire l’avvicinamento di giovani e giovanissimi al pensiero computazionale attraverso la programmazione (info su http://codeweek.it/scuole).