Il maxi “patto educativo” di Renzi per la scuola: di Marco Donati, ReteScuole 4.9.2014 Molta panna montata, ma davvero montata alla grande. Peraltro un progetto di modernizzazione neoliberista da prendere sul serio. Non la tradizionale aziendalizzazione delle scuole, mi sembra. Casomai il modello dell’azienda seduttiva, fondata su creatività personale, messa in gioco di sé, arte e musica, laboratori, made in Italy da competizione globale. Per discutere della proposta, “Non convegni ma co-design, jams, barcamp o world cafès“. La parte sulla “governance”, gerarchia interna e merito, da urlo – ma forse solo per chi insegna (sempre che abbia ancora energie per urlare). Gli scatti si fanno maturando crediti che vanno nel proprio port-folio professionale consultabile on line da tutti, studenti, genitori e dirigenti. Dirigenti che possono così chiamare il prof vincente che gli manca per il proprio progetto, per “formare la squadra” con cui giocare la partita. Nel mezzo della panna questo passaggio: “i docenti mediamente bravi, per avere più possibilità di maturare lo scatto, potrebbe volersi trasferire in scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è relativamente bassa”. Lì potranno essere i primi. Cioè uno “mediamente bravo” deve prendere informazioni sul “merito” dei docenti di un’altra scuola e chiedere il trasferimento perché se sono scarsi lì sarà messo bene nella competizione. Titolare invece che riserva. Il modello non è l’azienda, è la squadra di calcio e il calcio mercato – e che squadra unita affettuosamente immagino… Ma poi che vorrà dire essere mediamente bravi? Alla fine, comunque, l’idea che si ha degli insegnanti è davvero umanamente tragica. Siamo messi piuttosto male nell’immaginario collettivo, mi sa… |