Edilizia scolastica, ok al decreto Parere positivo in conferenza unificata. Possibile attivare investimenti per almeno 850 milioni di euro con mutui a lungo termine. Attuazione dal 2015. di Massimo Frontera, Il Sole 24 Ore 26.9.2014
Il testo del decreto esaminato dalla Conferenza Unificata del 25
settembre Da Comuni e Regioni è arrivato l'ok allo schema di decreto attuativo che consentirà la realizzazione di nuove scuole facendo ricorso a mutui con oneri a carico dello Stato. La misura - prevista dal decreto “Istruzione” (n.104/2013) varato un anno fa dal governo Letta - comincia solo ora a muovere i primi passi. Nella seduta della Conferenza unificata del 25 settembre, è stato infatti espresso il parere positivo sul decreto attuativo presentato dal governo. L'attuazione della misura è molto attesa perché sblocca la concessione di mutui a totale onere a carico dello Stato, fino a 40 milioni all'anno per trent'anni. I pagamenti in conto capitale dei lavori sono anche esclusi dai vincoli del patto di stabilità. In base a una stima fatta nel settembre 2013 dal centro studi dell'Ance (costruttori edili) la misura consentirà di attivare circa 850 milioni di investimenti. Stima che ora, a distanza di un anno, potrebbe anche essere rivista al rialzo, grazie alla discesa dei tassi di questi ultimi mesi.
Il parere sullo schema di decreto Economia (di concerto con
Istruzione e Infrastrutture) discusso in conferenza unificata non è
stato dato in totale concordia: i comuni hanno dato il benestare
senza riserve mentre le Regioni hanno dato un parere positivo
condizionato all'accoglimento di alcuni emendamenti. Ma andiamo con
ordine.
I mutui potranno finanziare nuove scuole oppure interventi di
ristrutturazione e/o di riqualificazione energetica. Saranno le
Regioni ad accendere i mutui con Cassa depositi prestiti o, in
alternativa, con la Bei o la Banca di sviluppo del Consiglio
d'Europa. Concretamente, il meccanismo potrà partire solo dal
prossimo anno, ma - in ogni caso - saranno necessari altri
provvedimenti attuativi. Servirà infatti un ulteriore decreto
Mef-Istruzione-Infrastrutture da adottare entro il 15 febbraio 2015
per autorizzare la stipula dei mutui a favore delle Regioni.
Il decreto dà tempo fino al 30 novembre prossimo per definire i
piani triennali e trasmetterli al Miur (e per conoscenza ai
ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture). Va subito detto che
su questo termine le regioni - nel loro parere positivo condizionato
- hanno chiesto di fissare la scadenza al 15 dicembre 2014. Come si diceva, gli enti territoriali hanno condizionato il parere positivo a una serie di richieste. Oltre alla già ricordata proroga per presentare i piani triennali, le Regioni chiedono anche di includere nel beneficio i progetti già appaltati. Gli enti territoriali chiedono inoltre di «poter individuare la Cassa Depositi e Prestiti quale interlocutore unico per l'attivazione dei mutui e, in tal senso, chiede di prevedere il pagamento diretto agli Enti locali, evitando, sempre nell'ottica dell'accelerazione e semplificazione, il passaggio delle risorse nei bilanci regionali». Vale la pena di ricordare che il parere condizionato espresso in Conferenza unificata non è in alcun modo vincolante per il governo (anche se, in caso di eventuale futuro contenzioso, il mancato accoglimento delle modifiche potrebbe pesare in sede di giudizio a favore delle Regioni). |