Riforma scuola. Immissioni in ruolo
con emigrazione forzata. Per ritornare quando?

Lalla, Orizzonte scuola 25.9.2014

Le Linee Guida sulle immissioni in ruolo per il 2015/16 prevedono lo svuotamento di graduatorie ad esaurimento e concorso. Ok, chi direbbe di no? Il rovescio della medaglia è: dove? Sarà chiesto ad alcuni insegnanti precari di cambiare provincia e forse anche regione. In Campania a 2 su 10. Senza alcuna garanzia sul rientro.

Il progetto, lo dicevamo, è ambizioso e ampiamente condivisibile (non sta a noi al momento, preoccuparci delle coperture finanziarie, partiamo pure dal presupposto che ci siano): 148mila assunzioni con un piano straordinario ed eccezionale che prevede il 90% di immmissioni in ruolo da Graduatorie ad esaurimento e il 10% da concorso, con l'obiettivo di svuotarle e passare al nuovo reclutamento, basato unicamente sul concorso.
Riforma scuola. Tutti in ruolo da graduatoria ad esaurimento e concorso: si può con l'organico funzionale

L'organizzazione di tutto questo progetto si basa sulla possibilità di realizzare l'organico funzionale, un sistema complesso che assicura alla scuola o ad una rete di scuola un organico utilizzabile per le supplenze, ma anche per il potenziamento dell'offerta formativa, per lo sviluppo delle eccellenze, per recupero e integrazione, per il sostegno ai ragazzi diversamente abili

Ma come verranno realizzate queste immissioni in ruolo?
Immissioni in ruolo. Nel 2015/16 90% va alle Graduatorie ad esaurimento: 148mila assunti

Per alcuni i posti ci saranno e come insegnanti tradizionali o come organico funzionale saranno assunti nella provincia scelta nel 2014 con l'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento o nella regione del concorso 2012. Per altri si tratterà di una sorta di "graduatoria nazionale".

Vi sarà la possibilità di essere assunti in una provincia della stessa regione o anche in una regione diversa da quella di appartenenza. Ossia, dove ci sono i posti liberi. Ove vi è più richiesta di insegnanti di quella classe di concorso.

Ecco il rovescio della medaglia: per alcuni sicuramente un boccone amaro da inghiottire, pur di essere assunto a tempo indeterminato, per altri una prospettiva alla quale forse per impegni familiari mai presa in considerazione, per altri ancora sicuramente un incubo.

Sopratutto per il dopo - ruolo. La normativa attuale prevede che si possa fare richiesta di mobilità interprovinciale, assegnazione provvisoria e utilizzazione 3 anni dopo la nomina giuridica. Ma nel frattempo si saranno liberati (con il turn over) i posti per garantire il rientro di questi "emigrati forzati"?

Certo, non sono numeri sui quali si può ragionare oggi, nè può essere questo il motivo per dare o meno il proprio assenso all'immissione in ruolo, ma per alcune classi di concorso (basta esaminare le graduatorie per capire quali) la possibilità potrebbe diventare concreta. E i numeri cominciano a circolare. Il Mattino avverte: la Campania può assorbire otto precari su dieci.

Vedremo anche in questo caso quale asso dalla manica tirerà fuori il Governo Renzi.

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