I giochi sono fatti! di Maurizio Tiriticco, ScuolaOggi 29.9.2014 L’avevo pensato e l’avevo detto! Tutto il can can sui BES – l’invenzione dell’ultim’ora – mirava soltanto a tagliare ulteriormente! E dove? Proprio sul sostegno e sui suoi insegnanti. E’ evidente che, se riteniamo che ogni alunno (ogni soggetto, ogni essere umano, in effetti) è portatore di BES, come in effetti è, e da sempre, non è più necessario un sostegno, perché tutti gli alunni sono BES e tutti gli insegnanti sono di sostegno! Un perfetto sillogismo aristotelico! Ed è questa la conclusione, forte e chiara, a cui si è finalmente giunti dopo mesi e mesi di direttive e circolari ministeriali, più o meno chiare, di capriole e giravolte, di incontri, seminari, convegni sui BES, anche affollati, perché i nostri insegnanti sono sensibili al problema. Rien ne va plus, les jeux sont faits! Infatti, che cosa leggiamo oggi su Tuttoscuola? Copio testualmente: “In alternativa si potrebbe invece, propone Ianes, unificare gli organici creando a livello di scuola o di territorio organici funzionali, utilizzare gli attuali docenti di sostegno in compresenza e prevedere per una parte di essi il ruolo di figure specializzate (“peer tutor”) itineranti a sostegno dei docenti curricolari. Nella formazione iniziale di tutti gli aspiranti docenti futuri dovranno essere inseriti insegnamenti e moduli finalizzati alla didattica inclusiva. A quel punto tutti gli insegnanti a tutti i livelli (ma cominciando dalla scuola di base, suggerisce realisticamente Ianes) saranno nello stesso tempo insegnanti di sostegno e curricolari”. Alla faccia della didattica inclusiva! Giochi di parole? Effetti speciali? Lo scivolo tra i BES, i DSA e i portatori di handicap – ma chiamiamoli diversamente abili… meno realistico, fa più fine… si è realizzato!!! Come era negli auspici di un’amministrazione che da anni lavora solo a colpi di forbice! In effetti, tra un cieco è un non vedente, tra un sordo e un non udente c’è un capzioso abisso semantico, però pericoloso, che conduce dritti dritti al traguardo sotteso, ma solo per chi… non vuole vedere! Altri, invece, perfettamente vedenti, ci hanno visto chiaro e hanno visto in tutta la macchina BES un sotteso e pericoloso traguardo che oggi è più evidente che mai, perché lo dice la stessa amministrazione! Ho sempre detto e scritto che “non esiste” un insegnante di materia, o di disciplina che sia, che debba essere ancorato ineluttabilmente alla gabbia di una classe di concorso! In effetti dobbiamo invece puntare a un insegnante che non “trasmetta” la sua materia sic et simpliciter – non esiste un insegnante come trasmettitore di cultura: la cultura non si trasmette, si sollecita, si costruisce – ma che sappia creare le condizioni perché la sua disciplina venga appresa, anche e soprattutto in concorso con tutti i raccordi pluridisciplinari del caso. Anche perché deve essere in grado di garantire a ciascun alunno il suo personale successo formativo. E deve non solo istruire, ma anche formare ed educare (dpr 275/99, art. 1, c. 2). E’pertanto necessario che sia esperto anche in psicologia dell’apprendimento e in materia di comunicazione e dinamica di gruppo. Si tratta del resto di sani e mirati suggerimenti che provengono anche dagli articoli 26 e 27 del CCNL relativo al comparto scuola. Ebbene, in un’ottica di questo tipo, l’insegnante è in grado di affrontare tutti i BES di questo mondo, ma… tra un BES e un H corre un abisso! E bello profondo! L’handicappato “è colui che necessita di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, quando la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età” (art. 3,comma 3, della legge n. 104/1992). Non a caso, c’è sempre il corredo di una certificazione medica. Se abbiamo avuto il coraggio di liquidare le classi differenziali – era il lontano 1977 – abbiamo avuto anche il coraggio di inserire gli alunni H nelle classi normali, ma con condizioni particolari e ineludibili: la presenza di insegnanti particolarmente formati. In effetti, le condizioni di handicap sono infinite e molte sono di un’estrema gravità. E un insegnante “normale”, anche se bravissimo, non è assolutamente in grado di affrontarle! Ma che cosa è successo con il trascorrere degli anni? La formazione di insegnanti specializzati in parte è andata sempre più decadendo – i costi sono alti e le disponibilità basse – e in parte è diventata un’altra strada per… insegnare, comunque! Ed è così che a poco a poco siamo giunti alla resa dei conti! Affrontare seriamente il problema degli alunni disabili costa troppo! Allora si taglia, ma linearmente… all’italiana… come al solito! Facciamo finta, tanto chi paga sono gli alunni disabili e gli insegnanti. Lo ha detto l’esperto di turno: “Tutti gli insegnanti a tutti i livelli saranno nello stesso tempo insegnanti di sostegno e curricolari”. I giochi son fatti, come volevasi dimostrare! Come dico da tempo!
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