Renzi ti scrivo così mi distraggo un po’ Aldo Domenico Ficara, ScuolaOggi 7.9.2014 La famosa canzone di Lucio Dalla inizia nel modo seguente: “Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Da quando sei partito c'è una grossa novità, l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va “. Sembra in tutto e per tutto un possibile accorato appello ai decisori politici di uno delle centinaia di migliaia di insegnanti che stanno cercando di capire l’evolversi della situazione sulla organizzazione scolastica dei prossimi anni. Vediamo queste analogie di testo: “Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' “, ovvero i docenti hanno il diritto di distrarsi un po’, in quanto ad ogni cambio di governo si innalzano le bandire delle riforme più o meno creative. Si parte dal dimezzamento del monte ore delle materie professionalizzanti negli istituti professionali, per arrivare alla quasi eliminazione degli insegnanti tecnico pratici. Si parte dal maestro unico per arrivare alle ipotesi di più informatica e inglese nella scuola primaria. Si parte dalla riduzione della Storia dell’arte e della geografia, per arrivare al loro reintegro o parziale reintegro orario. Si parte dall’aumento dell’orario settimanale dei docenti delle scuole superiori di secondo grado, per arrivare ad una marcia indietro per evitare uno scontro frontale con tutte le sigle sindacali, con possibili ripercussioni a livello politico. Si parte dal nuovo reclutamento degli insegnanti, per arrivare ad una guerra di intenti tra precari storici, docenti provenienti dalle selezioni del TFA e docenti provenienti dalle selezioni del PAS. Insomma chi più ne ha, più ne metta. Continuiamo l’analisi del testo di Lucio Dalla: “e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò “. La politica dei proclami ( oggi la chiamano il vizio dell’annuncite ) allontana la politica dalle persone che vivono quotidianamente le problematiche di una scuola al limite del collasso organizzativo. Questo distacco provoca un innalzamento dei toni, dovuti all’esasperazione di un male che sembra non avere cura. Continuiamo nell’analisi “l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va “, infatti, l’anno scolastico 2013-14 è finito, siamo a settembre e le cose non vanno tanto bene, anzi continuano ad andare nello stesso modo degli anni precedenti: sicurezza latente, aggiornamento professionale lasciato alla volontà e alle economie finanziarie dei singoli docenti, presidenze vacanti. Inoltre insegnanti che vogliono andare in pensione e sono trattenuti in servizio dalla legge Fornero e Dirigenti scolastici over sessantacinque anni pensionati d’ufficio dallo Stato, che vogliono tornare in servizio senza percepire emolumenti. Quindi il dire “Caro Renzi ti scrivo così mi distraggo un po’, può sintetizzare lo stato emotivo vissuto da un gran numero di insegnanti, che ha sempre di più la percezione di non essere rappresentato politicamente da un governo non votato. |