La buona scuola passodopopasso

Le Linee guida domani sul sito del governo. Pronta la piattaforma
per la consultazione. Renzi pronto a cedere sul piano di assunzioni, sì al turnover

di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 2.9.2014

ll sito, passodopopasso.it, c'è. Così come è stata ultimata la piattaforma su cui saranno raccolte e analizzate le opinioni delle categoria e dei semplici cittadini (molto simile, pare, a quello che l'ex ministro delle riforme Gaetano Quagliariello strutturò per le consultazioni sulle riforme istituzionali nel 2013).

La macchina delle Linee guida sulla riforma della scuola insomma è pronta. Così come lo slogan, «la buona scuola», che campeggia sulla copertina del programma. Programma ormai definito. Matteo Renzi ieri ha avuto un vertice con il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, che è stato definito dai presenti molto positivo. Domani le Linee guida andranno direttamente sul sito passodopopasso che raccoglie il programma di governo dei prossimi millegiorni. Salvo sorprese dell'ultima ora, non ci sarà a Palazzo Chigi la conferenza stampa che avrebbe dovuto dare peso, anche mediatico, alla riforma della scuola. «Per un po' basta con le conferenze stampa», ha dichiarato ieri il premier.

Un ridimensionamento comunicativo che è conseguenza diretta, è questo il rumors di palazzo, del ridimensionamento delle immissioni in ruolo, il capitolo più atteso dall'esercito dei 500 mila precari. Il condizionale è d'obbligo, ma pare proprio che il premier sia addivenuto a più miti consigli, rinviando, almeno nell'immediato, il mega piano per 120 mila-130 mila assunzioni da fare in un solo anno, il 2015. Quello che concretamente può essere fatto, è stato detto dal Tesoro, è assumere sui posti lasciati vacanti dai pensionamenti che ci saranno nei prossimi tre anni e forse anche sui posti di ruolo disponibili che normalmente vengono dati a supplenze annuali. Tra l'altro, per questo vulnus, ossia la copertura dei posti di organico di diritto con personale a tempo determinato per periodi superiori ai tre anni, lo stato italiano potrebbe essere a breve sanzionato dalla Corte di giustizia europea.

In tutto si tratterebbe di immettere in ruolo 100 mila docenti in tre anni. Un'operazione che tra l'altro aveva già avviato il governo Letta. In tal senso era già pronto un accordo da sottoporre alla firma dei sindacati per garantire la piena invarianza economica delle nuove assunzioni: prolungamento del servizio necessario a maturare il passaggio al secondo scatto stipendiale. Per i nuovi assunti la prima posizione sarebbe di durata 0-11 anni di servizio (come stabilito dall'ultimo accordo), la seconda risulterebbe di durata 12-14. Una riduzione in pratica del peso della busta paga in cambio dell'assunzione a tempo determinato.

Del resto, gli aumenti potrebbero invece arrivare con la carriera, che è l'altro punto forte del programma di riforma per la buona scuola. Per superare le critiche di chi però accusa il governo di volere di fatto attuare il programma del centrodestra, Renzi attende il consenso di chi nella scuola lavora. In tal senso, il dettaglio sulla strutturazione della carriera dei docenti potrebbe aversi più tardi, a gennaio quando la consultazione sarà ultimata. Strettamente connessa alle azioni di miglioramento del sistema, c'è poi la valutazione nazionale degli istituti scolastici, già prevista dalla legge e che inizierà da quest'anno. Il sistema è pronto, la relativa direttiva è fatta, si attende solo la circolare per le scuole.

E poi c'è l'altro capitolo, quello delle misure per gli studenti: più apprendistato, stage nelle imprese anche per i liceali, apertura dei laboratori ai finanziamenti dei privati, introduzione flessibile di alcune discipline, dalla storia dell'arte alle superiori al potenziamento dell'inglese alle elementari. E più nidi, raccogliendo in questo il consiglio degli esperti di scuola del Pd. «La parola d'ordine di questo governo è coinvolgimento, non riforme catapultate ma costruite insieme», commenta Davide Faraone, responsabile scuola del partito democratico.