Troppo rumore in classe:
9 scuole su 10 fuorilegge

Rendimento e rumore sono strettamente correlati

 La Stampa 10.10.2914

milano
Troppo rumore, almeno in 9 scuole su 10. Non solo per le orecchie e il buon senso, ma anche per la legge italiana, di suo già molto tollerante rispetto ai limiti previsti negli altri paesi europei più virtuosi.

È la fotografia della scuola del Bel Paese che emerge da una indagine frutto di una collaborazione tra Ecophon Saint-Gobain, azienda svedese specializzata nella produzione di controsoffitti e pannelli fonoassorbenti, e il gruppo di Acustica Applicata del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università degli Studi di Brescia. Tutta colpa del cosiddetto “tempo di riverbero”, una delle variabili di riferimento per la valutazione della qualità di un ambiente sotto il profilo acustico.

Nelle scuole e negli spazi monitorati, il suo valore oscilla tra l’1,5 e i 2,3 secondi, con punte oltre i 3 (un valore più alto di quello misurabile mediamente, ad esempio, in una chiesa di media dimensione). Ben al di sopra del valore soglia previsto dalla legislazione italiana, fissato a 1,2 secondi, secondo un ormai datato decreto ministeriale del 1975, oggi superato dalle buone prassi internazionali che hanno già portato molti paesi europei a definire limiti più bassi, come la Norvegia (0,6) o la Francia (0,4).

Alcune delle classi italiane oggetto di rilevamenti da parte dei ricercatori per i cugini d’Oltralpe sarebbero in sostanza ”fuorilegge” con valori sette volte maggiori del consentito. La ricerca è stata avviata ufficialmente nel 2012 grazie all’azione dall’Associazione Genitori dei Sordi Bresciani, che ha dato al gruppo di ricerca l’input iniziale per avviare il progetto De.C.I.So (Deaf Children: Improvement of classroom Sound quality) per lo studio dello stato attuale dei locali scolastici nella provincia di Brescia e soprattutto per la ricerca e la proposta di interventi a costo contenuto mirati all’ottimizzazione della qualità acustica all’interno delle aule.

Il monitoraggio, frutto di una collaborazione con la Ecophon Saint-Gobain, azienda svedese specializzata nella produzione di controsoffitti e pannelli fonoassorbenti, ha coinvolto 13 istituti e 25 classi della Provincia di Brescia.

L’approccio ha previsto due fasi: una prima di monitoraggio dell’esistente, quindi piccoli interventi di correzione per rimettere a norma gli spazi e dimostrare come con un po’ di attenzione al tema del rumore si possa l’inserimento di studenti svantaggiati. Ciò vale tanto più laddove vi siano carenze uditive ma anche nei casi sempre più diffusi di alunni non madrelingua. In generale, a migliorare, per gli esperti, è tutta la didattica.

Rendimento e rumore sono infatti strettamente correlati: laddove il livello è pari a 60 decibel, il tasso di errore è superiore al 15%, mentre se il livello è mantenuto al di sotto dei 55, l’incidenza degli errori scende al 4,3%, ma nelle classi italiane, di media, il valore è spesso superiore ai 70 decibel. Il rumore è anche nemico degli insegnanti, spesso costretti a sforzare la voce per farsi ascoltare, con conseguente stress e danni alle corde vocali.