Tfa, una settimana di proroga per le domande:
ecco come partecipare

di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 13.10.2014

Arriva una proroga di una settimana per la presentazione delle domande di partecipazione alle prove scritte dei Tfa, i Tirocini formativi attivi abilitanti all'insegnamento alle scuole secondarie. Sia se si appartenga a una classe di concorso non Afam sia a una classe Afam, precisa una nota del Miur, diffusa ieri, il nuovo termine per presentare l'istanza è posticipato al 16 ottobre alle ore 16.


Chi può partecipare ai Tfa
Introdotti da Mariastella Gelmini con il Dm 249 del 2010 il Tirocinio formativo attivo è l'attuale sistema di abilitazione (negli ultimi anni è stato affiancato da un altro canale abilitante, il Pas, rivolto ai percorsi speciali). I Tfa sono rivolti a coloro che appena laureati vogliono intraprendere la strada della docenza nelle scuole medie e superiori. Fino al 2008 per costoro esistevano le Ssis (le Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario) che duravano due anni, poi chiuse definitivamente.

Il percorso che porta all'abilitazione

Di qui la creazione dei Tfa che prevedono un percorso che parte da una selezione nazionale basata su test preselettivi e prove scritte e orali, un anno di formazione di 1.500 ore complessive di cui una parte nelle aule universitarie e il resto direttamente a scuola, dove gli abilitandi assistono i professori di ruolo oppure collaborano con loro nella preparazione delle esercitazioni, lezioni e assistenza agli studenti con difficoltà di apprendimento. Il primo ciclo di Tfa su oltre 115.500 candidati presenti alla prove preselettive ha “abilitato” quasi 10.500 “tieffini” alla fine del percorso di circa un anno. Il secondo ciclo, appena avviato, ha visto quasi 160mila candidature e porterà entro questo mese a selezionare quasi 22.500 aspiranti docenti che si abiliteranno entro il mese di luglio 2015.

Cosa potranno fare gli abilitati Tfa e come cambierà l'abilitazione

Sia i “tieffini” già abilitati che quelli che si abiliteranno entro l'estate prossima potranno partecipare al nuovo concorso per quasi 40mila posti annunciato nel documento del governo “La Buona Scuola”. Nel medesimo libro di proposte di Renzi-Giannini sulla scuola si ipotizza una nuova procedura di abilitazione basata sulla combinazione di due “momenti”. La prima, è la formazione universitaria (una sorta di biennio specialistico della materia che si vuole insegnare). In questo biennio si seguiranno pure corsi di didattica e pedagogia e in generale materie mirate sul lavoro di formazione e crescita dei ragazzi. Il secondo momento, dopo il conseguimento di una laurea “quasi abilitante”, sarà un semestre di tirocinio a scuola. Per chi scoprirà di avere una vocazione tardiva all'insegnamento, magari dopo anni dalla laurea, il percorso abilitante ipotizzato dal Miur è quello di far sostenere gli esami caratterizzanti del biennio specialistico, dopo aver però superato le prove per il numero chiuso che determinerà il contingente e creerà quindi un canale di abilitazione legato all'effettivo fabbisogno di professori.