La stabilità dà il via al piano di assunzioni:
un miliardo per stabilizzare 148mila precari

di Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore 16.10.2014

Sulla «buona scuola» il governo passa dalle parole ai fatti. Con un fondo ad hoc da un miliardo lordo («500 milioni netti» secondo il premier Matteo Renzi) per finanziare il piano di riforma dell'istruzione presentato a inizio settembre. Risorse che saranno indirizzate in via prioritaria all'assunzione di 148.100 docenti annunciata con le linee guida di settembre e ai progetti di alternanza scuola lavoro. Ma le novità per il comparto non finiscono qui visto che, da un lato, viene posta la prima pietra del nuovo esame di maturità con l'eliminazione dei membri esterni e, dall'altro, vengono rifinanziati per 220 milioni gli istituti paritari.

Il piano di assunzioni

Per il 2015 viene appostato un miliardo lordo (500 milioni l'effetto sull'indebitamento) che servirà a far partire la maxi-stabilizzazione di docenti annunciata nelle linee guida del governo. Garantendo il pagamento degli stipendi per gli ultimi quattro mesi del 2015. Dal 2016 il costo della misura salirà a 3 miliardi (che toccherà alla prossima stabilità reperire) per poi assestarsi a regime intorno ai 4 miliardi. Risorse che potrebbero essere usate anche per altri usi (alternanza scuola-lavoro e corsi di formazione per gli insegnanti su tutte) se i conteggi in corso al Miur dovessero portare il costo totale dell'operazione-precari a livelli inferiori rispetto a quelli preventivati nella «buona scuola».

Le altre misure

Sempre in tema d'istruzione va segnalata la conferma dello stanziamento di 220 milioni per le scuole paritarie e l'addio ai membri esterni per la maturità. A partire da quest'anno l'esame di Stato sarà svolto alla presenza di sei professori esterni (due coinvolti nella prima prova, due nella seconda e gli ultime due in rappresentanza delle altre materie) e di uno solo proveniente dall'esterno: il presidente che sarà anche l'unico retribuito. Una misura che dovrebbe comportare risparmi netti per un centinaio milioni sui circa 600 milioni di tagli che il Miur, sempre per effetto della stabilità, subirà.