Non c’è stato neanche il tempo di festeggiare, che le risorse in più ottenute dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sono saltate. Bisogna ancora aspettare la decisione definitiva del presidente della Camera, Laura Boldrini, ma per ora la commissione Bilancio ha «stoppato» una serie di norme ritenute accessorie, che dovranno trovare spazio in provvedimenti ad hoc. E tra queste ci sono alcune che riguardano proprio l’istruzione. Il ministero per ora preferisce non rilasciare commenti: l’iter, sostengono da viale Trastevere, è appena iniziato.
Penalizzati i precari dell’Invalsi
Prima di tutto, salta il finanziamento una tantum di 10 milioni per
il 2014 a favore dell’Invalsi, l’istituto di valutazione: era una
risorsa importante, chiesta e ottenuta per stabilizzare decine di
lavoratori precari che da anni, pur svolgendo un lavoro delicato e
prezioso, non riescono ad ottenere una certezza lavorativa. Il comma
24 dell’articolo 23 è stato stralciato, e così saltano anche i commi
26 e 27, che autorizzavano l’Invalsi ad un piano «assunzionale
straordinario». Saltano pure le risorse ottenute, sempre in zona
Cesarini, per gli istituti musicali pareggiati (5 milioni) e per le
accademie non statali di belle arti (1 milione).
Nessuna accelerazione sui cantieri
C’è anche un’altra norma, che viene considerata dalla commissione
Bilancio di Montecitorio non strettamente legata alla Stabilità: e
cioè il comma 31, sempre dell’articolo 24, che consentiva alle
Regioni di poter procedere all’aggiudicazione provvisoria dei lavori
di edilizia scolastica entro il 28 febbraio 2015. Una norma che
avrebbe accelerato l’apertura dei cantieri. Saltano pure i 100
milioni per gli Lsu di Napoli e Palermo: e i lavoratori socialmente
utili sono quelli che al Sud garantiscono le pulizie nelle scuole.