Maturità, Giannini dovrebbe dare qualche spiegazione Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 23.10.2014
Non più
commissioni d’esame con i docenti tutti interni e tutto ritorna come
prima: metà e metà, più il presidente esterno. Che è una buona
notizia, ma la ministra dovrebbe quantomeno spiegare. Ed è grave il fatto che la ministra Giannini da tempo, compresi i sottosegretari Miur ed esponenti di punta del Pd, abbiano comiziato che, anche per motivi economici e di risparmio, le composizioni agli esami di stato avrebbero subito modifiche profonde, mentre ora improvvisamente si copre che non è così. Notizia positiva è vero, ma quale credibilità avrà da questo momento in poi la ministra e il suo entourage? Come si potrà più credere alle sue dichiarazioni, urbi et orbi, prima che tutto non sia scritto, nero su bianco, nelle leggi?
Che senso ha, da
oggi, affannarsi da parte dei giornali a inseguirne le dichiarazioni
e le anticipazioni, quando poi alla fine si dimostrano prive di
effettiva applicazione? Parole al vento? Può pure essere che abbiano capito, nelle stanze del ministero, che si stava perpetrando una stupidaggine, immolata sull’altare del moloch del risparmio, ma anche in questo caso è importante e serio e correttissimo che Giannini spieghi e ne illustri al più presto il motivo, perché altrimenti sarebbe il caso che pensasse ad altre decisioni, considerato pure che la faccenda esami di stato non riguarda solo la categoria dei professori, ma centinaia di migliaia di alunni e di famiglie. |