Commissari d'esame senza compenso: protesta la Gilda
Silvana La Porta, La
Tecnica della Scuola 18.10.2014
Molte le proteste sulla riforma dell'esame di Stato. Gilda: "Non
si può pensare di assumere i precari tagliando risorse per attività
essenziali"
Com’è finita con gli esami di maturità? Dove sta la grande
rivoluzione dei commissari tutti interni e del solo presidente
esterno?
Il refrain è che l’esame, come era stato condotto fino all’anno
scorso, non andava bene. Troppe disparità, troppe variabili nel
gioco degli esaminatori esterni. Con un risultato non certo
selettivo, testimoniato dalla percentuale altissima di promossi. Ma
almeno, verrebbe da dire, in questa scuola così buonista
all’eccesso, c’era uno spauracchio.
Adesso invece si torna ai commissari tutti interni. Saranno dei
giudici più equi? Se hanno valutato il più possibile equamente i
loro alunni nel corso dei 5 anni. Probabilmente sì. Un dato è certo:
che saranno molto, ma molto arrabbiati. Perché non verranno
retribuiti con la piccola probabile clausola di far passare 25
giorni di esame come un’appendice dell’anno scolastico in fase di
valutazione, e quindi come un atto dovuto.
Non a caso le voci di dissenso si sono fatte subito sentire.
"Sarebbe intollerabile impiegare a
costo zero i commissari interni per la Maturità. Secondo le
anticipazioni riguardanti la Legge di Stabilità approvata qualche
giorno fa dal Consiglio dei Ministri, il Governo risparmierebbe 147
milioni di euro modificando l´Esame di Stato ma sulle spalle, ancora
una volta, dei docenti".
Così la Gilda degli Insegnanti commenta la misura prevista
dalla manovra finanziaria per il comparto scuola.
"Non è possibile che l´assunzione dei precari, cosa buona e giusta
alla quale però il Governo è costretto dalla Corte di giustizia
europea, debba essere pagata prima dal taglio degli scatti di
anzianità e delle supplenze e adesso anche dalla modifica dell´esame
di Maturità. Gli insegnanti impegnati nelle commissioni dovrebbero
dunque lavorare senza ricevere alcun compenso aggiuntivo o
indennità, mentre una parte dei soldi così risparmiati, ben 200
milioni, verrebbe destinata alle scuole paritarie".
"Chiediamo che il Parlamento cambi questa parte della Legge di
Stabilità -
conclude la Gilda - dimostrando
così l´interesse per l´istruzione che deve contraddistinguere un
paese civile e che ha a cuore il futuro della nazione e dei
giovani".
Eppure dall’alto il tema istruzione sembra essere il più caldo e
urgente. Il ministro Stefania Giannini annunciava già all’inizio
dell’anno scolastico profonde novità:
“Maturità? Si cambia, non deve più
essere pensato come un giudizio divino. Basta commissari esterni.
L’esame di maturità deve davvero perdere quell’aspetto da giudizio
solenne, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso. Deve
riprendere un ruolo di appuntamento di sintesi di un anno
scolastico, addirittura di un ciclo.”
Già. Basta commissari esterni. Troppo inutili e costosi. Meglio
solo interni e non retribuiti. Affinchè il giudizio non sia divino,
ma profondamente umano, troppo umano…