Mobilità. Organico funzionale preoccupa insegnanti di ruolo per trasferimenti interprovinciali

 Orizzonte scuola 24.10.2014

Il piano straordinario di immissioni in ruolo, da realizzare attraverso l'organico funzionale potrà rappresentare una svolta radicale nella storia del precariato della scuola italiano. Ma c'è chi comincia a ragionare sulle possibili conseguenze. Tra questi gli insegnanti, oggi di ruolo, che aspirano alla mobilità interprovinciale.
 

La normativa sulla mobilità interprovinciale

L'art. 15 comma 10 bis del D.L. 104/2013 convertito in L. 8.11.2013 n. 128 prevede che il personale docente non possa partecipare ai trasferimenti per altra provincia per un triennio a far data dalla decorrenza giuridica della nomina in ruolo.

Decorso il triennio, l'insegnante produce domanda di mobilità nei tempi stabiliti annualmente dal Ministero e attende l'esito per l'anno successivo.

La mobilità interprovinciale rappresenta la terza fase dei movimenti annualmente disposti (comunale, provinciale, interprovinciale), con un sistema assai complesso che è possibile leggere in questa scheda I movimenti: I, II e III fase


La realtà

Oltre a far quadrare tutte le alchimie possibili, il punto essenziale è che per concedere il trasferimento debba esserci il posto libero in organico di diritto.

In linea generale, anche con le attuali regole, non è mai stato facile azzardare una previsione sulla possibilità o meno di ottenere il trasferimento in tempi rapidi: dipende da provincia, classe di concorso, pensionamenti.

Con l'attuazione del piano straordinario di immissioni in ruolo - annunciato nelle Linee Guida de La Buona Scuola - e la concomitante strutturazione dell'organico funzionale (un organico aggiuntivo a quello che oggi si chiama "di diritto), gli insegnanti già assunti a tempo indeterminato temono che possa diventare sempre più difficile aspirare al trasferimento.

In realtà ad oggi dell'organico funzionale c'è solo una previsione, anche se la sua realizzazione sarà condizione indispensabile per le immissioni in ruolo.

Di fatto non è possibile comprendere come esso potrà incidere sulla mobilità, discorso che potrebbe interessare anche i futuri neo immessi in ruolo da Graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012, qualora l'assunzione dovesse avvenire in provincia diversa dalla propria.

Forse a subire il maggior danno potrebbero essere utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, ma anche su questo non c'è ancora nulla.

Non ci sembra che le organizzazioni sindacali abbiano attenzionato la problematica, forse ritenendo prematuro pensarvi. Nel frattempo, riflessioni e iniziative nel nostro forum

Conseguenze per la mobilità con la riforma Renzi