"La Buona scuola", i cittadini partecipano: oltre mille idee online e offline

Le proposte più gettonate quelle della "stanza dello Sblocca scuola"

di Salvo Intravaia, la Repubblica scuola 30.10.2014

OLTRE 53mila questionari compilati e inviati al ministero dell’Istruzione e poco meno di mille e 200 proposte per "costruire insieme la Buona scuola". La raccolta online di pareri dei cittadini sulle proposte contenute nelle 126 pagine presentate dal presidente del Consiglio un mese e mezzo fa si chiuderà il prossimo 15 novembre e a due settimane dal the end è possibile fare un primo bilancio. Da viale Trastevere si snocciolano i numeri di una consultazione che probabilmente si pensava più partecipata.

Il sito creato appositamente per raccogliere gli umori sia degli addetti ai lavori sia di coloro che hanno semplicemente interesse ad esprimere la propria opinione ha registrato 700mila contatti per circa 5 milioni di pagine visitate. Molte o poche? E dal ministero ci tengono a precisare che "la consultazione è sia online che offline, dunque non si limita ai soli questionari o agli accessi al sito". "E’ una consultazione – spiegano da Palazzo della Minerva – che prevede la partecipazione attiva da parte dei cittadini che sta avvenendo attraverso i dibattiti organizzati sul territorio e la partecipazione agli eventi del tour del ministero (più di 40).

In generale – secondo gli organizzatori – la scuola sta apprezzando molto la parte offline con partecipazione attiva agli eventi Miur e organizzazione di eventi in proprio". E sul sito cominciano anche ad arrivare le conclusioni degli 877 dibattiti organizzati – fino alle 18 di ieri sera – in tutte le regioni italiane. Tra le 1.179 proposte avanzate da insegnanti, dirigenti, enti no profit e organizzazioni c’è di tutto.

Le più gettonate, sono all’interno di quella che al Miur chiamano "stanza dello Sblocca scuola", con 524 proposte e 11mila like. La più popolare in assoluto è quella che chiede la "presenza all'interno di ogni scuola di ogni ordine e grado di un Pedagogista ed un Educatore che costituiscano l'Unità di Educativa Scolastica  che ricoprano le Funzioni Strumentali attualmente svolte dai docenti svolgendo anche un ruolo di coordinamento e di supporto ai docenti, di consulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti", che con oltre mille e 500 gradimenti (like) è in testa alle proposte sullo Sblocca scuola. Ma gli italiani chiedono anche classi meno affollate per "sbloccare davvero la scuola". Tra le "stanze" più affollate troviamo anche quella in cui ci si confronta sulle proposte per "ridurre i costi delle famiglie connessi alla scuola".

Tra le proposte più apprezzate troviamo la richiesta di "detraibilità delle spese scolastiche", quella che porta avanti "la libertà di scelta della famiglia, nel pluralismo di scuole statali e paritarie, finanziate tutte con il "costo standard per alunno" in modo che i genitori non debbano pagare rette aggiuntive" e l’idea di inserire i genitori come "membri effettivi nei nuclei di valutazione d'istituto in quanto primi responsabili dell'educazione dei figli (ecco la loro presenza nel Consiglio d'Istituto) e di controllo, in quanto cittadini". Ma anche"libri di testo disponibili online con licenza libera, i quali possono essere personalizzati dai docenti, divisi in fascicoli secondo i criteri per ciascuno più opportuni, e stampati a basso costo dalle famiglie". Fantascienza o strade davvero percorribili?

Anche sulla possibilità di aprire le scuole nei pomeriggi e la sera, gli italiani si sono sbizzarriti. La stanza in questione è quella sul Manuale delle scuole aperte: "una guida su procedure, metodi e suggerimenti per aprire le scuole ad attività esterne in orario extra-scolastico e nei periodi di vacanza". A spuntarla su tutte le altre proposte, finora, è quella sul "Project Management". "L’insegnamento del "PM", con l'ideazione ed il compimento di Progetti sponsorizzati da diverse fonti quali, fondi europei, tessuto lavorativo ed enti locali, potrà contribuire a colmare quel "gap" di formazione in termini di, acquisizione di un linguaggio del mondo lavorativo, di migliorare i comportamenti, di sviluppare un approccio alla progettualità ed all’imprenditorialità a prescindere dalla specificità del settore e quindi a sviluppare quelle le conoscenze, competenze ed abilità tipiche della disciplina della gestione progetti".

Ma ci sono anche coloro che contestano l’idea di scuole sempre aperte, anche di sera. Perché "la scuola non può essere considerata una specie di parcheggio dove lasciare i propri figli perché non vi sono alternative o perché sono troppo costose". C’è poi l’immancabile discussione sul potenziamento dei laboratori scolastici e sul modo di "rafforzare le competenze digitali". Ma che fine faranno le proposte avanzate dagli italiani in tema di scuola? "Tutti i contributi saranno analizzati", spiegano da ministero. "Da quelli più semplici da analizzare – chiariscono – (come i risultati del questionario o delle stanze pubbliche), a quelli più complessi (come le numerose mail ricevute). Stiamo in realtà già analizzando e organizzando i contributi in itinere, proprio per velocizzare la restituzione di tutti i risultati nelle due settimane successive alla chiusura della consultazione".

Poi, stando alle prime conclusioni dei dibattiti, si passerà ai provvedimenti legislativi per dare sostanza alle proposte avanzate dal governo. La più attesa è l’assunzione di 148mila precari che andranno a formare l’organico funzionale. Anche la valutazione di scuole e insegnanti sembra una misura molto "temuta" dagli interessati e auspicata dai genitori. Ma quello che contestano in tantissimi è la penuria di risorse economiche – fatte salve quelle per assumere i 148mila precari – per dare vita a quella rivoluzione epocale che dovrebbe consentire al nostro paese di avere un sistema educativo di livello europeo, di rilanciare il lavoro giovanile, che latita letteralmente a tutte le latitudini, e che dovrebbe traghettare la scuola italiana nel terzo millennio. Su questo aspetto sembrano tutti d’accordo: genitori, presidi, studenti e insegnanti.

Fin qui, tutto quello contenuto nel sito istituzionale del ministero dell’Istruzione. Ma i documenti dei collegi dei docenti sembrano più drastici. Dal liceo Pasteur di Roma arriva una sonora bocciatura. Tra le critiche la penuria di risorse economiche per l’attuazione del Piano, "l'abolizione degli scatti di anzianità e l'accesso alle progressioni per il solo 66 per cento del personale" considerata penalizzante e mortificante per la totalità dei docenti" e il pericolo che la soluzione prospettata – gli "scatti di competenza" – possano minare "la cooperazione e la collaborazione" tra docenti, fattori "fondamentali per stimolare la didattica e la creazione di un ambiente di lavoro coeso e positivo". Anche dal circolo didattico F. Parri di Torino piovono critiche. E si chiede "l’impegno del governo per un serio ed urgente piano di investimenti nella scuola statale" e il "reintegro dei fondi sottratti per l’offerta formativa (ancora meno del 50 per cento)".