Organico funzionale, non solo risparmio Giuseppe Adernò, La Tecnica della Scuola 25.10.2014
Tra le novità della “Buona Scuola” e le norme avviate nella Legge
di stabilità si comincia il delinearsi un possibile percorso verso
l’organico funzionale delle istituzioni scolastiche Ora la necessità di risparmiare ha segnalato l’urgenza ed eliminando112.000 supplenti, il Miur risparmierà 350 milioni di euro come scrive Paolo Damanti su Orizzonte Scuola, conteggiando i contratti delle supplenze brevi che assommano a 51mila nella scuola dell'Infanzia e Primaria, 31.500 nella scuola secondaria di primo grado e 35.700 nella scuola secondaria di secondo grado. L’Organico funzionale abbatterà i costi delle supplenze brevi, che come abbiano più volte segnalato, sono inefficaci sul piano didattico, auspicando il “supplente stabile” specie per la scuola dell’infanzia e primaria. La chiamata di una supplenza impegna tempo e personale (telefonate, fonogrammi, nomine, contratti…) e poi per poche ore di servizio scolastico, spesso circoscritto alla vigilanza e improduttivo ai fini della didattica e dell’apprendimento.
Ancora oggi l’autonomia scolastica, tanto attesa e celebrata, stenta
a decollare, perché priva di risorse economiche e di una reale
autonomia amministrativa. L’istituzione scolastica secondo la tipologia di ordine di scuola, d’indirizzo e di organizzazione, elabora un piano di organico indicando il personale necessario per svolgere nel modo migliore la “mission educativa”, interagendo con il contesto territoriale ed elaborando un servizio scolastico efficace ed efficiente. Il numero delle risorse necessarie diventa indicativo per l’organico funzionale, così da consentire alla scuola di poter essere veramente “autonoma” e certa di conseguire traguardi e obiettivi, sviluppando negli studenti le competenze necessarie. Ad esempio per gli istituti comprensivi che hanno docenti dei due ordini di scuola, ma spesso con le medesime competenze disciplinari (docenti laureati in lettere) è uno spreco dover ricorrere per due ore ad un docente di Lettere in servizio in più scuole, esterno, che viene a scuola solo per due ora la settimana come un “forestiero” ed estraneo alla vita scolastica, mentre quelle due ore potrebbero essere assegnate ad un docente interno dell’Istituto. (anche se del settore della scuola primaria). Si eviterebbero così gli spezzoni di ore e l’economia delle risorse costituisce una ricchezza di potenzialità e di didattica efficiente. L’assegnazione delle cattedre e lo sviluppo organizzativo della scuola costituiscono i capisaldi dell’organico funzionale che proprio nel nome indica efficienza e produttività.
La valorizzazione delle competenze professionali, che nella scuola
primaria da anni è stata alimentata dall’organizzazione modulare, ed
ha determinato tante spese per la formazione dei docenti nelle
singole discipline, ora tende a scomparire e spesso si constata che
ci sono docenti, chiamati a svolgere compiti d’insegnamento nei
quali non hanno maturato esperienze didattiche significative. In
alcune realtà scolastiche, dove anche il dirigente ha creduto nella
professionalità dei suoi docenti, assegnando le cattedre per classi
parallele è stato possibile, invece, mantenere la specificità delle
competenze didattiche. Sarà compito del Dirigente e degli Organi collegiali dell’Istituto pianificare la quantificazione delle risorse necessarie, puntando sulle risorse interne già esistenti e valorizzandole al meglio. Nella logica dell’organico funzionale anche gli spostamenti o trasferimenti dovranno essere finalizzati e motivati da piena conoscenza e condivisione della progettualità dell’Istituto. Si sono registrati ad esempio casi di trasferimento in scuole a tempo pieno o prolungato di docenti che non possono svolgere attività di servizio in orario pomeridiano e quindi l’efficacia dell’azione didattica ne risulta profondamente compromessa. L’identità e la specificità della scuola dovrebbe caratterizzare la motivazione della scelta per gli eventuali trasferimenti o passaggi. Ben venga l’organico funzionale, ma occorre aprire la mente e il cuore ad una visione di scuola che va ben oltre le strette esigenze personali o i diritti sindacali, reclamati quando fanno comodo. Un organico potrà definirsi “funzionale” se consegue prima e meglio gli standard di qualità e di efficienza nell’ottica del miglioramento e della crescita della scuola. La partita è avviata, cominciamo a segnare il primo goal. |