Continua ad avanzare l'introduzione del sistema di valutazione della
scuola italiana: al Regolamento del marzo 2013 ha fatto seguito la
Direttiva applicativa di settembre ed ora viene emanata la Circolare
alle scuole, che pur rimanendo fedelmente all'interno del quadro
tracciato dai primi due documenti, fornisce la tempistica delle
operazioni ed alcune istruzioni di maggiore dettaglio.
Calendario serrato
La Circolare propone uno scadenzario piuttosto serrato, che prevede
la partenza operativa del sistema a fine ottobre, quando l'Invalsi
fornirà alle scuole il formato del rapporto di autovalutazione (il
Rav). A gennaio 2015 verranno forniti su una piattaforma on-line i
dati relativi a ciascuna scuola, che a sua volta dovrà integrarli,
in modo da potersi poi confrontare con le altre scuole, sulla base
dei benchmark elaborati dal Ministero. Entro giugno ogni scuola
dovrà predisporre ed inviare il suo Rapporto di autovalutazione,
comprensivo degli obiettivi di miglioramento, che verrà pubblicato a
luglio sul portale del Ministero e sul sito di ciascuna scuola.
Le visite di autovalutazione
Le visite di valutazione esterna avranno luogo invece nell'anno
scolastico successivo. Verrà scelto un campione di 800 scuole,
estratto in parte sulla base di criteri di efficacia e di
efficienza, in parte con modalità casuali, ad evitare il pericolo
che la visita dei valutatori esterni venga automaticamente percepita
come associata alle cattive prestazioni di una scuola.
Infine nel terzo anno le scuole dovranno predisporre un rapporto di
rendicontazione dei risultati raggiunti ed iniziative per
presentarli all'esterno.
Mancano invece indicazioni sulla valutazione dei dirigenti
scolastici, che pure era stata prevista dal Regolamento e dalla
Direttiva di settembre.
Nell'insieme il quadro operativo appare piuttosto equilibrato, e
verrà corroborato dai risultati della sperimentazione Vales, che ha
fornito da modello di riferimento per il nuovo sistema.
I nodi da sciogliere
Non mancano però dei passaggi critici, alcuni dei quali inevitabili
nel momento in cui si dà il via ad un sistema così complesso.
Il primo riguarda la preparazione del corpo docente a svolgere un
ruolo che richiede anche competenze professionali di tipo
socio-statistico che non rientrano normalmente nel bagaglio dei
docenti italiani. A questo proposito la circolare prevede un
supporto di formazione-informazione a livello territoriale, i cui
risvolti non sono però ancora chiaramente definiti.
Il secondo riguarda la composizione dell'«Unità di autovalutazione»,
che rappresenta forse la novità più significativa della circolare.
Il Ministero propone che ne faccia parte il dirigente scolastico, il
docente referente della valutazione ed uno o più docenti con
adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti. La
presenza del dirigente scolastico nell'Unità di autovalutazione
costituisce una scelta forte operata dalla Circolare, che ha i suoi
pro ed i suoi contro e potrà non piacere a qualcuno.
Il terzo riguarda la tenuta del sistema informativo, che dovrà
fornire, raccogliere e restituire una grande mole di dati la cui
solidità sarà indispensabile per la buona riuscita dell'operazione;
si tratta di un passaggio delicato per la macchina statistica
ministeriale, per le segreterie delle scuole e per il supporto
metodologico da fornire loro, riguardo le modalità di raccolta dati
e di calcolo degli indicatori, ad evitare la predisposizione di
indicatori e confronti incoerenti.
Il quarto riguarda la pubblicazione del rapporto di autovalutazione;
la pubblicità del rapporto, condivisibile per molti versi, non
mancherà di creare apprensioni in una parte del corpo docente.
Si tratta nel complesso di una forte scommessa sulla capacità del
sistema di adottare una nuova modalità di governo della scuola. E'
una scommessa da sostenere, ma purtroppo sullo sfondo resta
l'elemento di criticità più evidente, perché al nuovo sistema di
valutazione della scuola italiana, basato sull'incrocio tra
autovalutazione e valutazione esterna, potrebbe venire a mancare il
pilastro forse più significativo, rappresentato dalla valutazione
finale esterna degli alunni, che è stata cancellata dal disegno di
legge di stabilità.