Il piano del governo «La Buona Scuola», nel «Ripensare ciò che si
impara a scuola» (capitolo 4), sottolinea come occorra rafforzare
l'insegnamento delle discipline artistiche e musicali che
rappresentano un patrimonio da valorizzare e promuovere nelle nostre
scuole, alimentando così la cultura e la creatività delle giovani
generazioni. Per la realizzazione di questo obiettivo, è previsto un
investimento di 90 milioni di euro da destinare all'assunzione di
docenti di educazione musicale per la scuola primaria.
Nel frattempo, è interessante segnalare che, in numerose scuole
primarie della Penisola, è in corso il primo anno di sperimentazione
della pratica musicale in attuazione del Dm 8/2011 mediante progetti
che prevedono un curricolo di musica di 2-3 ore alla settimana nelle
classi terze, quarte e quinte.
La formazione e le
linee guida
Lo scorso anno scolastico ha visto la formazione e l'aggiornamento
di numerosi insegnanti di scuola primaria in possesso di adeguati
titoli accademici e artistici e dei docenti di musica e strumento
dei corsi musicali delle scuole secondarie di primo e secondo grado,
in attuazione del
Dm 31 gennaio 2011, n.8 ,
avente per oggetto «iniziative volte alla diffusione della cultura e
della pratica musicale nella scuola, alla qualificazione
dell'insegnamento musicale e alla formazione del personale ad esso
destinato, con particolare riferimento alla scuola primaria».
La formazione degli insegnanti si è articolata in 15 corsi,
organizzati dal Miur su base regionale o interregionale, ed ha
rappresentato la chiave di volta per la concreta attuazione delle
azioni di sostegno e sviluppo del curricolo musicale per gli alunni
del primo ciclo.
Contemporaneamente, il Miur ha emanato, con la nota n.151 del 17
gennaio 2014, linee guida finalizzate all'avvio di percorsi
sperimentali di pratica musicale per gli alunni dalla terza alla
quinta classe della scuola primaria. Gli uffici scolastici hanno
quindi costituito elenchi regionali di istituzioni scolastiche con i
requisiti di qualità necessari per l'attuazione di tali progetti;
l'inclusione in questi elenchi rappresenta condizione necessaria per
accedere alle varie opportunità di utilizzo del personale, di
sperimentazione metodologico-didattica e di assegnazione di
eventuali risorse finanziarie.
La
sperimentazione
In questo avvio di anno scolastico, in molte scuole primarie è
dunque iniziata la sperimentazione di percorsi coerenti con le
recenti linee guida e affidati a insegnanti in possesso di specifici
titoli conseguiti presso istituzioni dell'alta formazione musicale;
negli istituti comprensivi, sono spesso i docenti di musica e
strumento che si fanno carico di questi percorsi progettuali,
favorendo in tal modo la costruzione di un curricolum verticale di
musica che finora non aveva trovato la giusta attenzione e
contestualizzazione.
Le scuole hanno così realizzato un qualificato arricchimento
dell'offerta formativa; in assenza di finanziamenti da parte del
Miur, si è fatto ricorso, non senza fatica, all'utilizzo di spazi di
flessibilità didattica ed organizzativa (Dpr 275/99), a una diversa
formulazione oraria della cattedra degli insegnanti di strumento, al
lavoro a classi aperte e, soltanto in rari casi, al riconoscimento
di impegni orari aggiuntivi per gli insegnanti. L'investimento
previsto dal governo si rende, pertanto, necessario per mettere a
sistema simili percorsi in tutte le scuole primarie e stabilizzare
la pratica musicale nella formazione di ciascun alunno mediante un
approccio metodologicamente corretto.