Il miliardo di Renzi? Per precari, alternanza e wireless negli istituti

di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 24.10.2014

Il fondo di un miliardo di euro per il 2015 (e tre miliardi a decorrere dal 2016) servirà per assumere precari, potenziare l’alternanza scuola-lavoro e, novità delle ultime ore, anche per diffondere internet negli istituti.

La finalizzazione dei fondi per l’Istruzione stanziati nel ddl stabilità, firmato ieri da Giorgio Napolitano, e inviato alla Camera per l’avvio dell’iter parlamentare, arriva dalla relazione illustrativa. Che spiega, pure, voce per voce, tutte le misure su scuola, università e ricerca contenute nell’ex legge Finanziaria. Tagli compresi.

Assunzione docenti
I fondi previsti per l’Istruzione (un miliardo per il 2015 e tre dal 2016) serviranno per rafforzare l’offerta formativa e la continuità didattica, e per valorizzare i docenti e l’autonomia scolastica. Le risorse stanziate sono quelle previste per procedere «prioritariamente a un piano assunzionale per i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (Gae) nonché per i vincitori e gli idonei del concorso 2012», al fine di poter finalmente realizzare l’organico funzionale e dotare le scuole, ovvero le reti di scuole, del numero di docenti necessari sia allo svolgimento dell’attività didattica sia al potenziamento dell’offerta formativa a sostegno di attività aggiuntive e di progetti complementari. I numeri sono quelli contenuti nella «Buona Scuola», cioè oltre 148mila precari da stabilizzare a settembre 2015.

Riduzione supplenze
Il piano assunzionale, da realizzare compatibilmente con le risorse disponibili anche in relazione alle ricostruzioni di carriera, è scritto ancora nella relazione illustrativa, «consentirà, inoltre, di ridurre il numero di supplenze annuali e questo garantirà la continuità didattica e contribuirà a costituire un contingente stabile di docenti a disposizione delle scuole». Ciò in linea con quanto richiesto anche a livello europeo (a seguito della procedura d’infrazione sul lavoro a tempo determinato - la sentenza Ue è prevista per fine novembre) in merito alla necessità di evitare un ricorso e reiterato dello strumento dei contratti a termine, ristabilendo il principio costituzionale dell’accesso all’insegnamento esclusivamente attraverso concorso pubblico. Le risorse stanziate saranno utilizzate, anche, per varie attività di potenziamento del settore scolastico, con riferimento in particolare «all’alternanza scuola-lavoro e alla diffusione della connettività wireless nelle scuole».