La Buona Scuola, si va verso
una maggiore trasparenza dei dati

Sulla partecipazione degli utenti numeri ancora
poco precisi e coerenti da parte dell'amministrazione

 Tuttoscuola, 9.10.2014

Ieri abbiamo pubblicato l’articolo Gilda insegnanti: più trasparenza sui questionari, nel quale riportavamo la valutazione del sindacato guidato da Rino Di Meglio, secondo cui la cifra di 3mila questionari compilati sulla Buona Scuola (dal sito dedicato https://labuonascuola.gov.it/#consultazione) sarebbero un flop a livello di partecipazione da parte del pubblico.

Poco dopo, e la cosa capita davvero raramente, ci hanno chiamato (e immaginiamo lo abbiano fatto anche alle altre testate specializzate in ambito scuola che hanno ripreso la notizia) dall’ufficio stampa del Ministero dell’Istruzione, per precisare che in realtà i questionari compilati per intero sarebbero stati più di 30mila (oggi dal sito La Repubblica sono quantificati in 34mila), che il dato di 3mila era frutto di un errore, e confermare che i contatti erano 360mila.

Abbiamo risposto che avremmo rettificato la notizia con la precisazione del Ministero (cosa che abbiamo fatto) e colto l’occasione per chiedere se questi contatti erano da intendersi come utenti unici o come semplici click alla pagina. Nel secondo caso, postulando che una persona può accedere alla pagina di consultazione più volte, il dato sarebbe fortemente ridimensionato. Ci è stato detto che ci avrebbero fatto sapere.

Oggi abbiamo ricevuto la terza newsletter de La Buona Scuola, una newsletter molto curata cui ci si iscrive registrandosi al sito. Vengono fornite informazioni utili sulle iniziative in corso, i progetti, la campagna informativa del Ministero. E la partecipazione.

Circa quest'ultima, troviamo scritto: “Sul sito labuonascuola.gov.it abbiamo già avuto oltre 350.000 contatti. Tantissimi cittadini stanno compilando il questionario, già 80 organizzazioni, tra cui molte scuole, stanno segnalando dibattiti sul territorio. Nella sezione proposte, in pochi giorni, abbiamo ricevuto oltre 700 proposte, 1850 commenti e 8000 voti”.

Circa i contatti, il dato grosso modo è confermato. Ma il dato sulla partecipazione attiva è fortemente divergente (“80 organizzazioni, oltre 700 proposte, 1850 commenti e 8000 voti”) dalla rettifica suggerita per telefono dal Ministero o quanto meno non comparabile (i questionari richiedono una compilazione piuttosto lunga e attenta – possibile le compilazioni siano esponenzialmente superiori ai commenti, alle proposte e soprattutto ai voti). Quali sono i dati veri? E che cosa significano questi dati?

Del documento La Buona Scuola abbiamo apprezzato, tra le varie cose, l’idea che la trasparenza e l’apertura al pubblico non siano optional, ma assieme la condizione e l’effetto di un mutamento culturale del ruolo della scuola rispetto alla società. “La scuola deve insegnare i valori dell’apertura e della trasparenza, ma deve anche praticarli”, leggiamo nel testo governativo a pag. 67. Ma non si sarebbe più credibili se l’amministrazione fosse la prima a dare il buon esempio?

In serata, abbiamo ricevuto la precisazione da parte del Ministero: i contatti, in continuo aumento, sono al momento 380mila. Questi vanno intesi come postazioni (tecnicamente IP address), cui possono accedere più operatori - il dato dunque è sottostimato come persone. La sottostima si avvalora, nel momento cui si considera che le pagine viste sono 2,5 milioni, che, se rapportati ai 380mila contatti, costituiscono un ottimo indicatore della qualità del contatto.

Dal Ministero inoltre si ha la conferma dei dati relativi all'interazione: 80 organizzazioni, oltre 700 proposte, 1850 commenti, 8000 voti, e 34mila compilazioni complete dei questionari. Ad eccezione delle compilazione, tutti i numeri sono aggiornati a martedì 7 ottobre, e nel frattempo sono aumentati (per esempio, le organizzazioni registrate sono attualmente 108).

Inizialmente, l'intenzione del Ministero era fornire dei dati in itinere al 15 ottobre, in corrispondenza della metà della consultazione. Tuttavia, la continua rincorsa delle cifre, da parte dei membri dell'esecutivo per difendere il diffuso interesse del mondo della scuola, e da parte di sindacati e gruppi ostili alla riforma di ridurne la portata della partecipazione, probabilmente imporrà al Ministero la necessità di fornire dati più frequentemente aggiornati ed esplicativi. Ci auguriamo, proprio per il messaggio di trasparenza dei dati che reca la Buona Scuola, che sia presto così.