Squinzi loda la 'Buona Scuola'
e spera nel superamento delle inefficienze

 Tuttoscuola, 7.10.2014

"Per anni il dibattito sulla scuola è stato afflitto dalla questione della mancanza di risorse. Questione ovviamente di notevole importanza: non si fanno le riforme senza gli investimenti necessari. In molte occasioni le riforme si sono fermate sulla porta delle risorse che mancavano. Ma nel caso della scuola noi sappiamo che è la qualità dell'istruzione a influire sulla crescita. Sappiamo anche che l'incremento della spesa pro capite per istruzione e il miglioramento della qualità dell'istruzione non hanno alcun legame". Lo ha detto il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi replicando al ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini durante il convegno in corso alla Luiss.

"Ora noi abbiamo un sistema assai costoso non perché di grande qualità, ma perché inefficiente e dispersivo", ha aggiunto Squinzi.

Secondo Squinzi, il sistema scolastico italiano "produce scadente qualità complessiva, nonostante non si possa non osservare qualche miglioramento in certe zone. Norvegia, Svizzera, Olanda, Corea, Nuova Zelanda sono i migliori sistemi d'istruzione al mondo, ma sono meno costosi del nostro. Attenzione dunque a non cedere alla tentazione di far correre la spesa corrente e di bruciare cassa sperando di migliorare la situazione".

"Al contrario, faremmo un doppio danno, alla spesa pubblica e alla qualità dell'istruzione", ha detto Squinzi. "Abbiamo invece bisogno di un'attenta revisione, riorganizzazione e riqualificazione della spesa esistente. Di utilizzare su pochi e chiari obiettivi educativi le risorse date dall'Europa".

Squinzi ha anche avuto parole di lode per le linee guida del governo sulla scuola: "I principi ispiratori della "buona scuola" danno dignità al fare come modalità nobile di apprendimento - ha sottolineato - e ci dicono che la strada che noi abbiamo seguito nel nostro impegno di questi anni era quella giusta".

"Infine - ha concluso Squinzi - ci pare che una certa dose di liberalità e di merito faccia finalmente capolino nel documento e tenendo conto che il mondo sindacale della scuola ha sempre visto il profilo del diavolo capitalista in qualsiasi tentativo di introdurre un po' di competizione e merito nel mondo educativo, direi che questa è un'ottima notizia".